IMG_20150810_103829Torno a casa e c’è un pacco che mi aspetta, un pacco che non attendevo. Confesso che le soprese mi sono sempre piaciute e l’emozione che provo, quella curiosità tesa che mi fa prudere il naso e acuire i sensi, è ancora la stessa di quando avevo solo cinque o sei anni. Un regalo inatteso è comunque una festa. Il pacco è grande e marrone, chiuso con il nastro adesivo largo, insomma è un pacco vero, non un pacchettino e pesa quel che deve pesare un pacco di quelle dimensioni, né troppo, né troppo poco. Lo deposito sul tappeto all’ingresso. È caldo, del resto fuori ci sono 36 gradi, ragiono mentre vado a cercare le forbici per incidere il nastro e separare i lembi di cartone. La sorpresa è davvero riuscita: pasta, pacchi di pasta di misure e forme diverse, una pasta speciale e ancora più preziosa perché il dono mi arriva da una nuova amica che abita lontana, in Sicilia, a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa. Angela è una giovane donna, conosciuta per caso in una calda notte di luglio, in un città Toscana, Siena, che ci ha ospitato entrambe per qualche giorno. Lei era con il marito, una bella coppia, tre figli maschi a casa, con i nonni. Abbiamo chiacchierato per una manciata di ore fino a notte fonda. La simpatia, la cordialità, la passione isolana erano nello spirito di queste persone, due sconosciuti, eppure vicini. Lui, la tradizione, e lei, il futuro, ambedue coraggiosi. Abbiamo parlato, come estranei, di cose futili e poi siamo scivolati nelle confidenze di questioni più intime, come capita talvolta in viaggio. Angela ha lanciato un richiamo al senso della sua terra, ricordando la storia di Vincenzo Rabito in Terra matta, un’autobiografia famosa che ben conosco, perché scrivere autobiografie romanzate è il mio mestiere. E infine, mi ha raccontato della produzione di questa pasta artigianale, risultato di un grano antico, un lavoro che per la giovane coppia più che un business è un tributo al luogo in cui sono nati, prodotta in modo artigianale con una cura antica, qualcosa di prezioso che oggi c’è e, quasi certamente, domani resterà solo un ricordo. Grazie per un incontro che valeva la pena di fare e di raccontare.

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