Che cosa significa la parola “Eccesso”?
Un buon dizionario della lingua italiana può istruirci con la seguente definizione:
“Atto, comportamento privo di senso della misura”.
Il senso della misura, però, è assolutamente soggettivo. Finché con i propri atteggiamenti non si violano spazio e libertà altrui, nessuno potrà mai vietarci di adottare condotte che, in estrema sintesi, possono nuocere soltanto a noi stessi.
Alcune domande, quindi, potrebbero essere legittime: perché vivere nel continuo eccesso?
Che cosa spinge un individuo “ad andare oltre la soglia”?
Leggi il testo integrale qui:Giorgia Catalano_Recensione de La regola dell’eccesso_Sett2015
Credo sia difficile, a volte, trovare la differenza fra “l’eccesso” e “sana voglia di emulazione e di competizione”: mi spiego.
Se io vedo una persona che fa delle cose belle (parlare, scrivere, cantare, ballare, svolgere un’attività sportiva) e provo a imitarla non credo di cadere “nell’eccesso”. Caso mai ci cado se sostengo di saper fare meglio della persona che cerco di imitare mentre è evidente che non è così.
Credo che, certi casi di eccesso, si possano addirittura definire “ridicoli”, come sosteneva giustamente Leopardi nello “Zibaldone”. Ma posso anche sbagliarmi, e non sarebbe la prima volta…
Germano Turin – Torino
Buongiorno Germano, La regola dell’eccesso parla di una vita in cui l’eccesso è tragedia, una spinta all’autodistruzione, ma non si limita a questo. C’è molto altro. Il libro è ispirato alla storia vera di Renato Tormenta. Te ne consiglio la lettura, poi ne potremo riparlare. A presto.
Susanna
Una bella recensione questa della cara camaleontica Giorgia Catalano, donna dalle molteplici sfaccettature che mette tutto l’animo, il cuore e la sua raffinata competenza al servizio della lettura riflessiva,madre di una critica letteraria attenta e accattivante.Complimenti sempre,cara grande e dolce Giorgia.
Sono d’accordo, una bellissima recensione di cui, in qualità di autrice del libro, sono orgogliosa. Mi piacerebbe avere anche un tuo commento sul libro, se lo hai letto, Maria Teresa.
Grazie e a presto.
Susanna