La musica entra sempre nelle storie che scrivo, di qualunque genere siano, e nei miei ebook accompagna chi legge, grazie ai link nei titoli dei pezzi citati (il lettore può scegliere di ascoltare la canzone di cui si parla, vedere il relativo video attraverso youtube oppure ignorare ambedue le possibilità e continuare a leggere in silenzio, se lo preferisce). Quando scrivo, io ascolto sempre della musica; favorisce la concentrazione, mi isola dal mondo esterno e mi aiuta a entrare ancora meglio nella storia che sto narrando. Se poi vesto i panni della ghost writer per raccontare le storie di vita di qualche narratore, le canzoni sono determinanti per costituire la colonna sonora delle vicende che si sviluppano nei diversi capitoli del libro e anche per accompagnare il mio lavoro di scrittore fantasma. Ne La Regola dell’eccesso le canzoni citate sono parecchie e fanno da corollario a diverse scene, come alcune canzoni napoletane e altre di cantanti come Lucio Dalla, Guccini, Battisti, particolarmente apprezzati dal protagonista Renato Tormenta, poi ci sono anche pezzi dei Beatles, di Gloria Gaynor, dei Bee Gees e non li cito tutti. Mano a mano che procede la storia si canta meno, entrano in scena rumori di diversa natura, c’è meno gioia nell’attesa del futuro. Resta un presente in cui i suoni sono quelli allucinati indotti dalle sostanze e Renato Tormenta è preso nella rete delle cattive medicine che sfumano la sua voce, la sua coscienza. Nel libro lui racconta se stesso, senza sconti.

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