Cover_LaRegolaDellEccesso_Autori_RTormenta&SDeCiechi La regola dell’eccesso non finisce di stupirmi. Qui di seguito una bellissima recensione scoperta questa mattina su Amazon. Grazie Chiara Sozzi, non so chi tu sia, ma mi farebbe piacere conoscerti. Hai reso luminosa una giornata grigia. Sapete come mi sento dopo avere scoperto una recensione così? In confusione, sconclusionata e mi ci vuole un po’ per tornare sul pezzo. Dai, basta fare la ruota, scusatemi. Però i bei momenti vanno gustati fino in fondo, stampati nella memoria per essere tirati fuori quando avremo bisogno di qualcosa che ci riscaldi il cuore.

Da Chiara Sozzi il 14 dicembre 2015
Formato: Formato Kindle
Io non credo tanto nelle recensioni: non sono che giudizi personali e, diciamocelo, chi ha il tempo oggi ( o domani) di fermarsi per scrivere? Ma ” il tempo per questo lo devo trovare”, mi dicevo.
Ho letto il primo capitolo di ” La regola dell’eccesso”. E poi l’ ho riletto. Ho chiuso il libro e mi son messa a disegnare, ad ascoltare musica, a fare altro. Ho ripreso in mano le pagine e ho iniziato ancora una volta il primo capitolo. Anzi, era il prologo, dal titolo ” Le corde e i nodi”.
Questa, mi hanno detto, è la storia vera di una persona che ha avuto una vita incredibile, estrema, segnata dalla dipendenza per le droghe. Oppure, come suggerisce Pasolini all’inizio del libro, è l’amore per la vita, quello feroce, insaziabile e disperato, la vera dipendenza?
Sono andata oltre il prologo ai vari capitoli, nemmeno nell’ordine in cui sono stati scritti: mi piace leggere come ne ho voglia, e questo è un libro che va sfogliato in tanti modi, tante volte. Perché la storia è davvero incredibile come mi avevano detto e perché è scritto da una giornalista\ghost writer che sa il fatto suo.
Chissà quando arriverò alla fine, mi chiedo. Ci sono i libri che si finiscono in due ore sotto l’ombrellone e una volta terminati si dimenticano nella sabbia. Poi c’è questo, che ogni volta che lo apro mi fa pensare o mi fa venire voglia di ascoltare una canzone o mi dà un’immagine nuova. Così me lo porto dietro e lo riapro, e lo ricomincio…

Share: