La Lettura pag,15 28 febbr16Di mestiere faccio la ghostwriter a Milano, sono anche una lettrice forte. Non dovrei stupirmi di niente eppure resto basita quando vedo con quanta superficialità vengono commentati alcuni fenomeni legati al mondo del libro, senza che comunque venga suggerita una possibile alternativa. Qualche giorno fa è uscito su Linkiesta un articolo di Giacomo Properzj che definisce l’e-book una grande fregatura.  Siamo ancora a questo punto?
È vero che gli italiani purtroppo non amano leggere, ma scrivono molto e tra coloro che scrivono sono tantissimi quelli che lo fanno per hobby con risultati che nella maggior parte dei casi lasciano il tempo che trovano. Scrivere e un mestiere che si può imparare, se esiste un minimo di predisposizione, il talento è qualcosa in più ed è di pochi.
Imparare il mestiere di scrivere richiede impegno, fatica, tempo e risorse. Magari occorre trovare buoni maestri per avere un confronto serio e onesto, infatti, insieme agli hobbisti della scrittura sono cresciute come funghi anche le scuole di scrittura ed è inutile dire che non tutte sono dello stesso livello.
Gli e-book e l’auto-pubblicazione hanno concesso agli hobbisti della scrittura la possibilità di vedere le loro opere edite in digitale e in cartaceo. Il self publishing ha rappresentato lo scarico del lavandino per le velleità letterarie di moltissimi aspiranti scrittori. Adesso vive una nuova fase. L’evoluzione è lenta, faticosa, la strada ancora incerta, ma il self sta cambiando pelle.
Ora per alcuni l’auto-pubblicazione è una scelta consapevole e viene gestita in modo professionale. Ci sono autori self che hanno rifiutato le proposte fatte da più editori preferendo restare autonomi, ci sono autori self che vivono del proprio lavoro di scrittori, che sono stati tradotti all’estero, in diversi Paesi, ci sono autori self che hanno scalato le classifiche di vendita davanti a nomi importanti, pubblicati da case editrici importanti.
Ci sono pure degli hobbisti che hanno avuto successo anche se sono convinta che la maggior parte non abbia battuto chiodo, come ovvia conseguenza dell’avere approcciato la scrittura e la pubblicazione in modo dilettantesco.
“Ci troviamo di fronte a una inversione completa del rapporto editoriale”, riprendo solo alcune parole dall’articolo de Linkiesta che non condivido e proseguo, perché qui da noi molti editori hanno smesso da tempo di fare il loro mestiere, fare cultura, per fare solo business. Non importa la qualità del prodotto, importa vendere. Per raggiungere lo scopo editano libri a rotta di collo di cui poi non seguono neppure la promozione e alcuni di questi libri assomigliano a quelli degli hobbisti che fanno il self. Lo fanno perché sperano che uno di questi testi emerga senza alcuna fatica da parte loro, ma grazie agli sforzi dell’autore e alla fortuna, e consenta buoni incassi. Riservano attenzioni e investimenti solo agli scrittori di bestseller, quasi sempre stranieri. E questo senza soffermarci sugli editori EAP o su quelli che applicano il doppio binario.
Infine a noi lettori talvolta è negato anche di leggere un classico che ancora ci mancava perché le librerie, in particolare quelle di catena, preferiscono occupare lo spazio con libri a più alto tasso di vendibilità. Certi testi sono introvabili perché non vengono più ristampati e non sono mai stati pubblicati in formato elettronico. Se si è fortunati magari ne esiste ancora una copia nel circuito dell’usato. La regressione, se qualcuno vuole vederla così, è guidata dall’incapacità di leggere e gestire l’evoluzione verso il futuro da parte di chi ha guidato le scelte del mondo editoriale nel passato ed è ancora in gioco nel presente.
Ma ben altro ci attende! Infatti Google sta testando un nuovo progetto con cui reinventa l’ebook, non più solo mera trasposizione di un libro cartaceo, per tradurlo in una nuova modalità di libro, fin qui mai conosciuta. In merito è da leggere l’interessante articolo di Pietro Minto su La Lettura – Pdf LETTURA(2016_02_28)_Page15.
L’autore dell’articolo de Linkiesta se ne dovrà fare una ragione: gli e-book sono un elemento sostanziale di progresso di cui l’editoria tradizionale non ha compreso le forme di utilizzo e le potenzialità. Il self publishing è destinato ad affiancare comunque l’editore tradizionale all’interno di un nuovo sistema, ancora in divenire. I lettori, invece, hanno iniziato ad apprezzare i vantaggi e le tante economie che questi mezzi consentono.

Immagine da La Lettura_dall’articolo Google Riscrive gli ebook di Pietro Minto

 

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