Sabato 1 aprile si torna a parlare di ghostwriting e del mestiere del ghost writer, infatti sarò relatrice a un seminario su questo tema e con me ci sarà Nicoletta Molinari, la mia editor. Questa volta l’invito a raccontare cosa significhi essere uno scrittore fantasma è arrivato da EWWA (European Writing Women Association), un’associazione senza fini di lucro aperta a tutte le professionalità che si occupano di scrittura: sceneggiatrici, editor, giornaliste, traduttrici, blogger, scrittrici, editori ed esperte di comunicazione culturale. L’associazione è molto attiva nel campo della formazione per coloro che svolgono, o intendono svolgere, un’attività legata all’ambito della scrittura. Quello del ghost writer è senza dubbio un mestiere che richiede capacità speciali, soprattutto con riferimento al campo in cui mi piace lavorare, quello del romanzo che prende ispirazione da storie vere. In particolare per gestire la realizzazione di un romanzo autobiografico, oltre la scrittura professionale, occorre avere la capacità di ascoltare, sapere fare le domande giuste, sapere tenere la misura, la distanza corretta, con la persona con cui si lavora, sapere interpretare il non detto, rispettare i silenzi, astenersi dal giudicare… Tutto ciò è molto impegnativo e complesso, l’appuntamento per parlarne è tra un paio di settimane.

Qui il programma:

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