Avete idea di quanti italiani vorrebbero scrivere un libro con un ghostwriter? Sono davvero tanti. Spesso si tratta di persone che hanno provato a mettere su carta la loro storia, magari una vicenda avvincente, piena di conflitti e colpi di scena, eppure… il risultato di tanto sforzo quasi sempre si è rivelato deludente. È normale, scrivere è un mestiere e scrivere bene richiede una professionalità che non si può improvvisare. Chi tenti di riempire di parole una pagina senza essere uno scrittore professionista non farà altro che sporcare la carta. Ciò è concesso a coloro che scrivono solo per sé, senza la pretesa di essere letti, e compresi, da un pubblico di lettori. Basta che tengano ciò che scrivono al sicuro, nel chiuso di un cassetto; divulgandolo potrebbero rischiare una figuraccia tremenda. Anche chi pensi di padroneggiare discretamente la scrittura dovrà fare i conti con le difficoltà legate alla stesura di un testo complesso. Essere bravi nello scrivere i post per un blog, articoli o saggi, è altra cosa dal misurarsi con un romanzo o un’autobiografia romanzata. Scrivere un libro che sia tanto coinvolgente da portare il lettore fino all’ultima pagina richiede competenze particolari e, poiché i libri brutti, quelli scritti male e magari anche noiosi, sono la maggioranza, occorre scegliere con grande attenzione lo scrittore fantasma con cui collaborare. Alcune indicazioni sui criteri di scelta del ghostwriter li trovate qui e nella sezione I miei libri di questo sito troverete molte notizie e recensioni sui libri che ho firmato come ghost writer. Su quelli che ho scritto, ma che non portano il mio nome in copertina non posso rivelare nulla poiché sono tenuta al segreto professionale, però posso anticipare che il prossimo libro in uscita con il mio nome in chiaro insieme a quello del mio narratore, sarà il frutto della collaborazione con una persona che è venuta a cercarmi da New York, una grande soddisfazione per me, visto che gli USA sono una delle patrie dei ghost writer e gli americani sono clienti molto esigenti.
Tuttavia anch’io ho le mie pretese, infatti, non scrivo qualsiasi cosa mi propongano, ma privilegio i romanzi, i memoir e le autobiografie romanzate, le mie preferite. Seleziono con attenzione le storie e le persone che le raccontano. Non impiego la mia penna per narrazioni che non mi convincono. Scrivo per mestiere e per passione, ogni narratore per me è speciale, per questo lo seguo in esclusiva fino a che non avremo messo la parola fine al libro.

Scrivere a quattro mani, instaurare un rapporto profondo con il narratore che mi racconta oralmente la storia mentre io la trasformo in un testo avvicente, è un’esperienza speciale, tutta da godere, qualcosa che arricchisce tutti e due. Perché scrivere un libro è ancora oggi una magia, se lo si sa fare bene, nei tempi e nei modi corretti.

Nella scrittura non esiste improvvisazione.

Beh, certo, questo accade se scegli un ghost writer all’altezza della tua storia, qualcuno che la gestisca con l’attenzione che merita, se hai l’obiettivo di realizzare qualcosa di davvero speciale. Altrimenti… non sarò io  il tuo ghostwriter.

Foto di M.Stefanuto – Susanna De Ciechi, convegno Ewwa (European Writing Women Association) sul ghostwriting.

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