Quando partecipo in qualità di relatore a un seminario che abbia per oggetto il mestiere di ghostwriter, inizio sempre il mio intervento lanciando una domanda al pubblico: “Perché siete venuti a sentirmi raccontare cos’è il ghostwriting? Siete solo curiosi o vedete la professione del ghost writer come una possibilità? E in questo caso che tipo di scrittore fantasma vi piacerebbe essere: un ghost che nuota a pelo d’acqua e del suo narratore scrive quel che vede oppure uno scrittore ombra che si immerge in apnea e scrive le storie attraversando in profondità le vite di altre persone?”. Concludo  precisando che io sono una ghost writer del secondo tipo e che il mio lavoro è uno dei più belli del mondo. Così è cominciato anche il workshop organizzato lo scorso 1 aprile da Ewwa (European Writing Women Association) a Milano. La sala di Apriti Cielo, dove si è svolto l’incontro, era piena di donne già attive nel campo della scrittura e comunque curiose di un mestiere che è molto poco conosciuto; tantissime le domande cui sono stata lieta di rispondere. Questa volta con me c’era Nicoletta Molinari, bravissima editor, cui affido il bilancio della giornata che è terminata con una prova di scrittura legata alla simulazione del rapporto narratore/scrittore fantasma.
“Ti va, Nicoletta di dire la tua?”
“Eccomi, presente! Però sono in difficoltà, hai già detto tutto tu… posso solo testimoniare che si è trattato di uno scambio molto vivace con tutte le Ewwa partecipanti. Non potrei dire di aver notato qualcuno tra i presenti che sembrasse trattenuto, poco interessato o stanco, eppure siamo stati insieme tutta la giornata!  Discutere di ghost writing (e di rimbalzo di editing quale passaggio necessario per ogni autore), ha suscitato molto più interesse di quanto mi aspettassi. Infine, sono arrivati i primi testi, risultato dell’esercitazione in cui ogni partecipante si è misurato nel rappresentare, per iscritto, un episodio raccontato in aula da un narratore immaginario.  A riprova che, quando il libro finisce, arriva l’editor e l’avventura continua ;-)”.

 

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