Al tempo del Covid-19 sento il bisogno di fare un bagno di umiltà nei confronti di chi opera a beneficio di tutti, anche mio. Finora posso dirmi fortunata perché sto bene, continuo a lavorare da casa, non patisco disagi se non quello di limitare le uscite a un breve giro con Tina, il mio cane. Oggi ho quel che mi serve e non mi lamento, ci mancherebbe, però patisco per il mio essere inadeguata rispetto all’emergenza.

Mi impegno per condividere iniziative e informazioni con chi mi è prossimo. Mi sforzo di collaborare con chiunque, a prescindere. Cerco di fare quel poco che posso per essere di aiuto, ma è niente.

Provo ammirazione, e un’immensa gratitudine, per chi agisce in prima linea mentre tanti come me stanno nelle retrovie.

Dico grazie ai medici, agli infermieri, a tutti coloro che lavorano al servizio dell’emergenza dentro e fuori gli ospedali, a qualsiasi titolo. Queste persone mettono in gioco la loro vita per la salute degli altri. In questi “altri” sono compresa anch’io, siamo compresi tutti.

Dico grazie al mio dottore che ha iniziato a gestire le ricette “in rete” parecchio prima della recente ordinanza, al veterinario, al farmacista, a chi lavora nei supermercati, a chi consegna le merci a domicilio, agli addetti delle pompe funebri, l’ultimo anello della catena, obbligati a un lavoro terribile.

Dico grazie a chi da lontano mi rivolge un saluto accompagnato da un sorriso, a chi va a lavorare nonostante tutto, al Sindaco del mio Comune che in questa occasione agisce con fermezza e comunica con chiarezza ciò che accade a noi cittadini.

Dico grazie a chi lavora e parla senza pesantezze, perché i mugugni e le polemiche sterili al tempo della pandemia non sono ammessi.

Dico grazie alla portinaia del mio condominio. È una donna speciale, legge molto e ha una biblioteca ben fornita; ricorda un po’la protagonista de l’Eleganza del riccio, un libro di Muriel Barbery che consiglio. È il filtro tra noi condomini e il mondo oltre il cancello. Gestisce i corrieri che consegnano le merci che ordiniamo per evitare di uscire a fare le file, alla mercé del Virus, e controlla anche certi residenti che faticano a seguire le norme. Plaudo al suo buonsenso e dico grazie a tutti gli altri che tengono puliti i palazzi, fanno la rotazione delle pattumiere, curano i giardini, seguono le manutenzioni indifferibili.

Dico grazie all’Amministratore del condominio che “manda avanti la baracca”, nonostante le difficoltà, e lo fa al meglio; sono stupita che in piena emergenza sia riuscito a far sanificare atrii, scale e vialetti, cosa per niente scontata. Sono tranquilla nel chiuso del mio appartamento sapendo che là fuori c’è una persona, anzi una squadra, in grado di risolvere i nuovi problemi che dobbiamo affrontare nonostante le difficoltà del momento.

Quando tutto questo sarà finito avremo altri temi su cui confrontarci. Forse ci troveremo a dover gestire una economia della solidarietà che potrebbe toccare ciascuno di noi da vicino. Dovremmo iniziare a riflettere su questo già da ora.

Chiniamo la testa, accendiamo i pensieri.
Buona fortuna a tutti!

 

Nella foto uno scorcio del giardino condominiale.

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