In queste giornate tese viene fuori il meglio e il peggio delle persone. Sono tanti, e spesso anche gravi, i problemi che coloro che si comportano “male” creano ad altri per ignoranza, per indifferenza, per imbecillità. Queste persone muovono in me una serie di sentimenti negativi, uno sopra tutti è il disgusto.

Ieri leggevo l’intervista che Nicola Mirenzi ha fatto ad Alessandro Barbero, pubblicata su HuffPost, la trovate qui: “Tra gli italiani, eroi e cialtroni. C’è chi si rimbocca le maniche e chi fa il furbo“. Barbero tra l’altro dice:

La caratteristica degli italiani che sta venendo fuori, di fronte all’emergenza del coronavirus, è la tendenza a muoversi in ordine sparso. Anche in questa tremenda situazione, vediamo eroi e cialtroni. C’è chi rischia la pelle e chi ne approfitta. Ci sono quelli che si rimboccano le maniche e quelli che fanno i furbi. Non è una novità. È il modo in cui gli italiani si sono comportati anche nella Seconda guerra mondiale” e ancora: “… la situazione, oggi, non mi sembra così diversa… Penso ai medici e agli infermieri che lavorano giorno e notte negli ospedali. E penso a chi è fuggito da Codogno per andare a sciare. Penso a tutti quelli che rimangono chiusi in casa per proteggere se stessi e gli altri. E penso ai politici che, anche in questa situazione, cercano di ricavare un tornaconto elettorale, spingendosi fino al limite dello sciacallaggio. Penso a chi ha messo i propri interessi in secondo piano, e penso agli imprenditori che guardano il crollo dei propri ricavi e devono tenere a bada – non sempre riuscendoci – la tentazione di dire: “Ma andiamo avanti lo stesso, se continuiamo così sarà un disastro per le nostre casse”.

Nel contesto che ciascuno di noi frequenta, oggi solo virtualmente, ci sono persone perbene, ed essere perbene è un valore, e brutte persone. La mia reazione istintiva non è benevola nei confronti di chi ha comportamenti sconsiderati, o spara stupidaggini perdendo per sempre l’occasione di fare bella figura tacendo, tuttavia so che alimentare la rabbia non serve. Usiamola come benzina del nostro agire e, anche se è faticoso, sforziamoci di dare l’esempio mostrandoci responsabili, educati, disponibili e gentili con il prossimo.

Proviamo a seminare con cura sperando di fare un buon raccolto quando torneremo a darci la mano.

“Ho imparato attraverso la più amara esperienza questa lezione suprema, a conservare la mia rabbia e come il calore conservato si trasforma in energia, allo stesso modo la nostra rabbia può essere trasformata in una forza che riuscirà a muovere il mondo”. Mahatma Ghandi

Foto di Sarah Richter da Pixabay

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