Nel mio lavoro di ghostwriter mi è capitato più volte di scrivere storie in cui il mio narratore portava sulle spalle le conseguenze di un’infanzia vittima della tirannia domestica, o di atmosfere morbose se non di una vera e propria esperienza di violenze. In alcuni casi queste persone avevano metabolizzato quanto era accaduto loro, in altri i maltrattamenti avevano lasciato un segno incancellabile al punto da indurli a riprodurre nella vita adulta quanto subito da piccoli.

Non è mai facile parlare della violenza domestica, raccontare la cattiveria fine a se stessa, soprattutto quando a patire sono i bambini che spesso faticano perfino a riconoscerla come tale e arrivano a addebitarsene la responsabilità. In questi casi è ancora più difficile trovare le parole giuste per spiegarla ai più piccoli. Una giovanissima studentessa della Rhode Island School of Design, Pilar Garcia-Fernandezsesma, ha scelto di sviluppare la sua tesi utilizzando il linguaggio dell’animazione per illustrare il tema della violenza degli adulti riferita in particolare agli abusi in ambito domestico. Ha quindi realizzato un cortometraggio in cui propone la storia di una bambina testimone e vittima delle crudeltà del padre, o forse del compagno della madre, un individuo violento nei confronti della compagna, della piccola e degli animali che abitano il territorio in cui si sviluppa la storia. Il corto è privo di dialoghi, infatti sono i suoni ad accompagnare le immagini animate: il cinguettio degli uccelli, lo stormire delle canne, un colpo di fucile, il bramito del cervo agonizzante, il cigolio di un cancello, l’eco di un sospiro e così via, sono più che sufficienti nel definire e sottolineare le azioni dando potenza al messaggio contenuto nell’animazione in modo non scontato. L’uomo, la sua violenza, sono rappresentati come una nuvola scura che si dilata attraverso il fumo della sigaretta di cui quasi sembra di sentire l’odore. Lo spaesamento della ragazzina e la sua presa di coscienza aprono con pudore sul mondo doloroso della violenza domestica in cui sembra non ci sia spazio per la pietà e forse neppure per il pentimento.

Con questo cortometraggio Pilar Garcia-Fernandezsesma ha vinto numerosi premi e ora Ciervo è liberamente disponibile su Vimeo in versione integrale.

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