Arrivano il sole e i vaccini e Milano si stiracchia, i negozi e i locali srotolano le cler e lucidano le vetrine, c’è più gente nelle strade mentre il naviglio si popola di anatrine e, notizia di ieri, perfino di un capriolo finito a fare il bagno senza salvagente, un’imprudenza con il lieto fine. È tutto nuovo e bello e non resisto, afferro il guinzaglio e andiamo al parco. Fuori incrociamo altri amici, sembriamo appena usciti dalle tane.

«Vacinada?» Sorridono schiacciando l’occhio alla magnifica  Helen Mirren e a Checco Zalone.

«Vacinada, sì» rispondo «ma non ancora Richiamada.» Sghignazziamo da cretini ed è un regalo che non ci concediamo da parecchio. Siamo riuniti in piccoli gruppi, in cerchi distanziati, spariamo fuori tutto quello che non ci siamo detti negli ultimi mesi. ogni tanto qualcuno si allontana per riacchiappare il proprio animale, o raccogliere la cacca. Nei brandelli di conversazioni si mischiano frasi, discorsi ed esclamazioni che non parlano più solo di pandemia.

GhostwriterIl mio mondo sta tornando a colori, tuttavia mi mancano ancora i sorrisi che incrociavo con qualche amico incontrato per la via e perfino con certi sconosciuti che lumavano la Tina e poi ammiccavano complimentosi, scambi tra cani e padroni.

Sto vivendo un bel momento, respiro forte e la mascherina mi si appiccica alla faccia, espiro e a una decina di metri vedo un vecchio amico, uno di quelli che ho perso di vista da parecchio, di lui so solo che è stato molto male. Si ferma sorpreso, abbassa la maschera, sorride, la rimette e si avvicina. Non resistiamo, ci stringiamo le mani e ci specchiamo l’uno negli occhi dell’altra.  Il contatto con la sua pelle, dopo più di un anno, è la misura del tempo disperato che sto già cancellando. Oggi, domani, dopodomani, un passo alla volta andiamo avanti, confidiamo in una buona convalescenza.

 

Nelle foto la Tina, GhosTina, la mia Mascotte!

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