Parecchi tra i miei amici e i miei conoscenti sono dubbiosi rispetto l’idea di far vaccinare figli e nipoti contro il Covid-19. Non sono no-vax, anzi sono tutti vaccinati e molti di loro sono perfino favorevoli a rendere obbligatoria la vaccinazione, ma hanno delle incertezze riguardo la relazione tra il vaccino e i giovanissimi. Eppure ai tempi nostri facevamo molte vaccinazioni, quelle sì da cavallo. I nostri genitori ce le facevano fare senza porre riserve  e dobbiamo essere grati di averle avute a disposizione mentre oggi conosciamo il fenomeno di quei ragazzini che lottano per farsi vaccinare anche contro il parere dei genitori e preferiamo ignorare gli altri, quelli più sfortunati, i poveri del mondo per cui le vaccinazioni purtroppo sono un miraggio.

Non esprimerò alcuna opinione nel merito dei vaccini ai ragazzi, sono d’accordo con chi sostiene che c’è un’enorme differenza tra “ciò che io penso” e “ciò che io so”. L’opinione non è mai una verità scientifica, ma pare che i più l’abbiano dimenticato, tuttavia a sostegno dell’indispensabile ruolo dei vaccini voglio ricordare il contributo di un grande scrittore, Robert Dahl.

Roald Dahl, il celebre autore inglese di libri per bambini e sceneggiature, tra i più famosi Boy, La fabbrica di cioccolato, Matilde, nel 1962 perse la figlia Olivia a causa dell’encefalite contratta come conseguenza del morbillo. Dahl morì nel 1990 e due anni prima scrisse un commovente appello in cui sollecitava tutti i genitori a far vaccinare i figli. Leggerlo è utile per chiunque.
“A sette anni, Olivia, la mia figlia maggiore, prese il morbillo. Ricordo che mentre la malattia faceva il suo corso leggevo spesso per lei mentre era a letto, e non ero particolarmente preoccupato. Poi un mattino, quando ormai stava guarendo, ero seduto sul suo letto e le stavo mostrando come fare degli animali con dei nettapipe colorati. Quando ha provato a farne uno lei, mi sono reso conto che le sue dita e la sua mente non si coordinavano e lei non riusciva a fare niente. «Ti senti bene?» le chiesi. «Mi sento assonnata», mi rispose. Nel giro di un’ora aveva perso conoscenza. Dodici ore dopo era morta. Il morbillo si era trasformato in una cosa terribile chiamata encefalite morbillosa, e non c’era niente che i dottori avrebbero potuto fare per salvarla. Questo accadde nel 1962, ma persino ora se una bambina col morbillo finisse per sviluppare la stessa reazione di Olivia, non ci sarebbe comunque niente che i dottori potrebbero fare per lei. D’altra parte, oggi c’è qualcosa che i genitori possono fare per assicurarsi che ai loro figli non accada una simile tragedia. Possono far vaccinare dal morbillo il loro bambino. Nel 1962 non potevo fare una cosa del genere per Olivia perché all’epoca non era stato ancora messo appunto un vaccino affidabile contro il morbillo. Oggi ogni famiglia ha a disposizione un vaccino valido e sicuro: tutto quello che dovete fare è chiedere al vostro medico di somministrarlo. Ancora oggi le persone non pensano che il morbillo sia una malattia pericolosa. Ma lo è, credetemi. A mio parere, i genitori che oggi rifiutano di far vaccinare i loro figli mettono le loro vite in pericolo. In America, dove vaccinarsi è obbligatorio, il morbillo e il vaiolo sono stati spazzati via. Qui in Regno Unito, visto che molti genitori si rifiutano di far vaccinare i figli – che sia testardaggine, ignoranza, o paura – abbiamo ancora circa centomila casi di morbillo ogni anno. Di quelli, più di 10 mila malati avranno qualche effetto collaterale di vario tipo. Almeno 10 mila svilupperanno infezioni alle orecchie o ai polmoni. Circa 20 moriranno. PENSIAMOCI BENE. Ogni anno in Gran Bretagna circa 20 bambini moriranno per il morbillo. E allora quali sono i rischi che corrono i vostri figli se verrano vaccinati? Sono quasi inesistenti. Ascoltatemi. In un posto con circa 300 mila persone ci sarà solo un bambino ogni 250 anni che svilupperà seri effetti collaterali dal vaccino contro il morbillo! È circa una possibilità su un milione. Penso che ci siano più possibilità che vostro figlio si soffochi con una tavoletta di cioccolato che di ammalarsi seriamente a causa del vaccino contro il morbillo. E allora per quale ragione al mondo vi state preoccupando? È davvero criminale non far vaccinare vostro figlio. Il momento ideale per farlo è a 13 mesi, ma non è mai troppo tardi. Tutti i bambini in età scolare che ancora non sono stati vaccinati contro il morbillo dovrebbero pregare i loro genitori di farlo il prima possibile. A proposito. Ho dedicato due dei miei libri a Olivia, il primo era James e la pesca gigante (James and the Giant Peach). All’epoca era ancora viva. Il secondo è Il GGG (BFG), dedicato alla sua memoria dopo che era morta per il morbillo. Troverete il suo nome all’inizio di questi due libri. So quanto sarebbe felice se potesse sapere che la sua storia ha aiutato a risparmiare un bel po’ di malattie e morte tra gli altri bambini”.

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Certificato di vaccinazione d’epoca

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Immagine in apertura Foto di Cole Stivers da Pixabay

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