Arrivano molte richieste da parte di persone che vogliono scrivere un libro e io, per un condizionamento dovuto a un’antica, o se preferite, antiquata educazione, cerco di rispondere a tutti, tuttavia ho notato che chi mi cerca spesso non legge le indicazioni riportate nella pagina Contatti del mio sito www.iltuoghostwriter.it, né naviga tra i mie post per farsi un’idea di come lavoro, per capire meglio chi sono.

A rovescio io ricavo utili informazioni dal testo della mail che un potenziale narratore mi invia; ciò che scrive, e come lo scrive, vale uno sguardo diretto accompagnato da una stretta di mano e fornisce più di un indizio sulla persona che mi vuole conoscere.

C’è chi dà informazioni troppo scarne, chi scrive testi prolissi senza mai venire al dunque della questione. Quel che serve è presto detto: il potenziale narratore deve fornire qualche breve indicazione anagrafica (chi è, l’età), riassumere i contenuti della storia che intende raccontare (basta una sintesi di dieci righe con i fatti principali), e poi spiegare: perché desidera tradurla in un romanzo? quali sono i  suoi obiettivi: vuole un libro privato o intende pubblicare? Cosa si aspetta da una eventuale pubblicazione?

Questi pochi elementi, lo stile della proposta, sono le informazioni di base su cui lavoro per capire se mi interessa approfondire la conoscenza con chi ha avviato il contatto, elemento importante tanto quanto i contenuti della storia da cui dovrei trarre un romanzo. La ricetta per realizzare un buon libro comprende anche altro: chiarezza e rispetto dei ruoli tra chi collabora al progetto, sintonia, sensibilità, capacità di ascolto e di condivisione, senso critico, la tenacia nel dare vita a un sogno, un po’ di pazzia che non guasta mai e, sopra a tutto, la voglia di mettersi in gioco con onestà. Se il narratore non si racconterà in modo onesto non potrà godere della bellezza del viaggio che potremmo fare insieme e si precluderà un’esperienza che alcuni hanno definito straordinaria. È un rischio sul quale è meglio riflettere prima di avventurarsi tra le pagine bianche di una storia tutta da scrivere.

 

 

Photo by Etienne Girardet on Unsplash

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