Immagini di città sventrate, gente disperata in fuga, adulti, bambini e animali nascosti nel ventre della metropolitana, nei bunker, in qualsiasi luogo possa offrire un riparo dalle bombe. L’idea di libertà soffocata dalla pretesa di piegare qualsiasi diritto. Da un lato un uomo che decide, impone l’attacco, dall’altro poveri esseri umani. È impossibile immaginare cosa provino quelle persone, i bambini soprattutto.

La guerra in Ucraina è quasi l’unico argomento di conversazione.  Del resto ci riguarda tutti, non è possibile stare fuori dai giochi per il quieto vivere e se fino a ieri abbiamo chiuso gli occhi davanti a palesi ingiustizie, adeguando le nostre scelte alla difesa di interessi talvolta ingiustificabili, ora quel tempo è finito. E non solo riguardo alle grandi questioni. Dobbiamo smettere di vivere con colpevole indifferenza su posizioni sbagliate per il nostro comodo, fregandocene di quel che è giusto, badando solo a ciò che conviene nell’immediato.

Un’amica mi manda il disegno di Vera, la sua bambina. Il conflitto è un argomento che gira anche tra i banchi di prima elementare. I piccoli tornano a casa, fanno merenda, guardano i cartoni in televisione e a qualcuno capita di sbirciare qualche spezzone di un notiziario. Rimuginano su quel che sentono e su quel che vedono: le donne in fila ai margini delle strade o sulle banchine delle stazioni con i figli al collo. Il foglio di Vera è diviso a metà: dice “Sì” alle donne, alle bambine. E gli uomini, i maschi? Loro hanno le armi, sparano e Vera scrive “NO” in questa parte del suo disegno.

Cosa porteranno i bambini nella pancia e nel cuore per il resto della vita? Non so immaginarlo. Del resto non so immaginare come potrà essere un qualsiasi futuro ma, come tutti, tengo viva la speranza che ci sia.

Siamo inadatti alla guerra, la nostra politica è debole, noi siamo deboli. Sono convinta che al posto degli ucraini non avremmo mai avuto la forza di reazione di quel popolo e ancora meno quella dei tanti russi che contestano il dittatore. Qui da noi abbiamo avviato censure inappropriate, perfino ridicole e ancora diamo spazio all’ambiguità di certi politicanti. Dobbiamo recuperare impegno e realismo e anche la nostra dignità.

Abbasso Putin, abbasso tutti i dittatori. Viva Dostoevskij!

Immagine d’apertura: disegno di Vera, sei anni.

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