Ed ecco il nuovo libro, “Qualcosa nascosto”, un romanzo che svela un contesto poco conosciuto, perfino misterioso, e lo fa attraverso il racconto di una favola vera. Infatti, insieme a Marco Bagliano, il mio coautore, abbiamo preso spunto dalla realtà del mondo delle Pompe funebri per narrare il dietro le quinte del loro lavoro. Da qui siamo partiti per costruire una storia popolata da becchini, com’è ovvio, da adulti e ragazzini, cani e bambini. Il romanzo mescola i piani del reale e del surreale per arrivare a una verità che a tratti fa sorridere e svela anche qualcosa che di solito è sempre nascosto.

In parecchi mi hanno chiesto per quale motivo abbia scelto di scrivere una storia così particolare. Chi mi conosce sa che sono curiosa per natura e spesso la mia curiosità si concentra su contenuti che a tanti sembrano oscuri, perfino scomodi, mentre io ne sono affascinata. Scoprire il “Qualcosa nascosto” che c’è nel tempo sospeso da quando esaliamo l’ultimo respiro fino a che qualcuno ci archivia in via definitiva, era tra i miei desideri fin da quando ero una ragazzina. Lo so, è strano, magari in un altro post racconterò come sia nata questa mia inclinazione, ora mi pare più importante sottolineare un altro aspetto della questione.

La lavorazione del romanzo, iniziata nel 2018, si è conclusa nel gennaio del 2020. Da allora ad oggi, maggio 2022, è trascorso un intervallo di tempo in cui il mondo è cambiato radicalmente, infatti con la pandemia di Covid-19 e con la guerra contro l’Ucraina, nel cuore dell’Europa, la Morte si è presa la sua rivincita. Nei nostri ricordi sbiadiscono gli anni in cui  noi tutti abbiamo cercato di rimuoverla dalle nostre esistenze: non ne parlavamo, forse evitavamo perfino di pensarci, lasciando il tema del morire confinato in un buio silenzioso come fosse una sorta di presenza assente. In seguito le circostanze hanno portato la morte più vicino a noi, dentro le nostre case, e l’emergenza ha travolto anche tante delle consuetudini legate all’estremo saluto. Ci sono mancati perfino i funerali!

In questo tempo Marco e io abbiamo lasciato il nostro libro chiuso in un cassetto. Anche noi eravamo smarriti, come tutti, aspettavamo che l’onda passasse e speravamo di tornare alla famosa “normalità”. Oggi sappiamo che la normalità non esiste più, il massimo che possiamo fare è resistere.

Non c’è mai stato niente di più concreto e di meno virtuale della Morte, lo abbiamo di nuovo ben presente. Magari verrà di nuovo un tempo in cui torneremo a considerarla distante, illudendoci, o fingeremo che non ci riguardi ma sempre, quando siamo costretti ad affrontarla, speriamo di poter avere accanto qualcuno che ci guidi nell’onorare il momento del commiato con rispetto per noi e per il nostro defunto. E sono loro, i becchini, a risolvere la questione prendendosi cura della salma, sollevandoci dalle incombenze più dure mentre noi fatichiamo perfino ad accettare che il nostro caro sia morto.

Se la morte è indigeribile per noi, cosa ci autorizza a pensare che non lo sia anche per chi lavora nel settore funerario? Questa è solo una delle domande che mi sono sempre posta, poi un giorno ho incontrato Marco Bagliano, ora ho la risposta.

Crediamo che ora sia giunto il tempo giusto per il nostro romanzo, Qualcosa nascosto (Manni editore, Collana Occasioni)
Disponibile su Amazon e le principali piattaforme online e in libreria.

 

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