Domenica 8 maggio cade la Festa della mamma, una ricorrenza cui di solito non faccio caso. In questi giorni però, ho notato il fiorire di un gran numero di consigli di lettura sul tema della maternità e, poiché di recente ho avuto l’occasione di approfondire l’argomento, ho deciso di unirmi agli altri e dare il mio contributo. Vi suggerisco tre libri che raccontano le esperienze di più donne riguardo al diventare madri. Le scritture sono molto diverse: accorate, riflessive, disincantate, ironiche e tanto altro. Il mettere al mondo un figlio, o solo il pensare di farlo, è affrontato da punti di vista molto precisi.

Ciascuna lettura è un calcio in bocca a chi ha inventato l’espressione “angelo del focolare”, peraltro già desueta. Varrebbe la pena che anche i maschi si confrontassero con questi testi.

libri Maternità ghostwriter

Da Maternità di Sheila Heti
traduzione di Martina Testa
Sellerio

“Mi infastidisce lo spettacolo di tutto questo riprodursi, lo vedo come un voltare le spalle ai vivi: un segno di insufficiente amore per noialtri, noi miliardi di orfani che già viviamo sulla terra. Questa gente si volta a braccia aperte verso una nuova vita, sperando di creare una felicità più grande della propria, piuttosto che occuparsi di chi è già vivo. Non è giusto, non è gentile, quando quelli che hai intorno sono tutti neonati in lacrime, eppure ecco che le mie amiche si mettono a farne altri — a farne un altro ancora! un’altra nuova luce nel mondo”.

libri Maternità ghostwriterPensiero madre antologia di racconti a cura di Federica De Paolis
Neo Edizioni

“Una creatura è uscita fuori da me. Ha compiuto un percorso uguale e contrario a quello che accade mangiando, bevendo, introiettando il mondo per comprenderlo e trovarvi un posto che sia solo nostro. Questa creatura è un’estensione verso il terreno ignoto delle possibilità, e così tutta la mia vita passata, d’un tratto, è diventata una terra straniera” (Gaia Manzini, La vasca grande). 

libri Maternità ghostwriterIl lavoro di una vita di Rachel Cusk
traduzione di Anna Nadotti e Micol Toffanin
Einaudi Stile Libero

“Per essere una madre devo ignorare le telefonate, lasciare il lavoro a metà, venir meno agli impegni presi. Per essere me stessa devo lasciar piangere mia figlia, anticipare le sue poppate, abbandonarla per uscire la sera, dimenticarla per pensare ad altro. Riuscire a essere l’una significa fallire nell’essere l’altra”.

Nel caso vi interessasse saperne di più sulla Festa della mamma, vi rimando a un ottimo articolo del Post: Perché la festa della mamma è oggi

 

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