Cigni selvatici. Tre figlie della Cina di Jung Chang

Biografie By Agosto 3, 2014 No Comments

3 agosto 2014

index webÈ del 1991 Cigni selvatici. Tre figlie della Cina di Jung Chang e narra l’epopea di tre donne, l’autrice, sua madre e la nonna attraverso un secolo di storia cinese denso di avvenimenti, tra guerre, rivoluzioni, sconvolgimenti sociali e speranze. Dal 1909, quando nasce la nonna di Jung Chang e la Cina è ancora una società feudale, al 1932, che vede, sotto l’occupazione giapponese, la nascita della madre, fino agli anni ’60 quando tocca a Jung Chang il compito di vivere, riflettere e sopportare la realtà del Paese. L’autrice, nata nel 1952 a Yibin, nella provincia cinese del Sichuan, ha lasciato la Cina nel 1978 per andare in Inghilterra dove, prima tra le studentesse della Repubblica Popolare Cinese, ha conseguito un dottorato. Cigni Selvatici, in Italia edito da Longanesi, è stato la sua prima opera tradotto in seguito in ventisei lingue e insignita di prestigiosi premi letterari internazionali .

 

Share:

Professione Ghost Writer: l’arte di ascoltare

Scritture&Scrittori By Agosto 2, 2014 No Comments
ascolto-conchiglia-webIn un articolo di Stefano Bartezzaghi uscito oggi su Repubblica, l’autore pone l’attenzione sulle difficoltà che incontriamo nel farci ascoltare e sottolinea come la concentrazione dell’interlocutore si sia dimezzata dagli anni Ottanta a oggi. La tesi è supportata da alcuni recenti studi tuttavia, senza bisogno di scomodare gli esperti, ciascuno di noi può verificare quanto poche sono le persone intorno a noi dotate di una buona capacità d’ascolto e ancora più disposte ad applicarla nei nostri confronti in un contesto in cui le distrazioni di tutti i tipi non mancano, dal segnale dell’ennesimo sms in arrivo sul cellulare alla solitudine mimetizzata dei social network. Bartezzaghi affronta un orizzonte ampio della capacità d’ascolto collegata alla capacità oratoria messa in campo anche in pubblico. L’articolo è molto interessante e ne consiglio la lettura. Il mio lavoro è basato sulla scrittura tanto quanto sulla capacità d’ascolto. Ascolto delle parole, attenzione alle espressioni, ai gesti, ai suoni intesi come sospiri, silenzi, risate e anche singhiozzi. Rispetto dei tempi di ciascuno. La condivisione delle storie di altri a volte è divertente, altre molto dolorosa e passa sempre attraverso un ascolto partecipato: ricevo il racconto, utilizzo una mimica minima per far capire che apprezzo quanto mi viene detto e applico il massimo della concentrazione, faccio qualche domanda. A partire da Plutarco, sono in tanti ad avere affrontato in modo autorevole il tema dell’ascolto nelle sue tante sfaccettature. Qui voglio ricordare Alda Merini.

Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore. Alda Merini

Share:

Il senso di una storia: Il sogno di Omero, il docu-film che racconta i sogni di chi non vede

Scritture&Scrittori By Luglio 30, 2014 No Comments

20140618021613-braille-webIl sogno di Omero è il titolo del film documentario che, attingendo ai diari di cinque ragazzi ciechi, racconta, portandoli in scena, le loro storie oniriche. Omero, che per la leggenda è cieco dalla nascita, è il primo uomo che scrive e racconta di sogni. Nel Sogno di Omero l’impianto narrativo si snoda attraverso cinque vite come fossero i capitoli di un unico libro. Il motore del documentario sono i diari orali che ognuno dei personaggi ha registrato negli anni e rappresentano il punto di partenza del viaggio nell’immaginario dei loro sogni, per Emiliano Aiello la guida nella scrittura del film. La struttura narrativa del documentario, ispirata all’Odissea, sarà un lungo viaggio di uno dei protagonisti, Gabriel, per ritornare a casa, attraverso i suoi sogni e quelli degli altri personaggi che di volta in volta rappresenteranno le figure cardine dell’epopea omerica. Emiliano Aiello, regista romano, porta avanti il progetto del film Il sogno di Omero da molti anni. Nelle sue intenzioni c’è sempre stata la volontà di realizzare un film che narrasse la vita dei ciechi da una prospettiva inedita: non la quotidianità, ma qualcosa di più intimo come solo i sogni possono essere. Questa impostazione, audace e poetica, ha creato non poche difficoltà durante lo sviluppo del film e durante il suo percorso di finanziamento. «Infatti – spiega Aiello – non è una semplice documentazione dell’attività onirica dei ciechi, ma è la messa in immagine delle loro visioni, la rappresentazione visiva delle loro percezioni e della loro immaginazione. Grazie al supporto del Centro Produzioni Audiovisivi dell’Università Roma Tre che ha da subito creduto nel progetto e all’investimento della piccola società di produzione Tfilm, le riprese hanno finalmente avuto inizio. Questa prima fase è servita soprattutto a mettere alla prova le potenzialità del progetto e la sua fattibilità. Il risultato è stato sorprendente e ci ha spinto a continuare e a perseguire nello stile e nella struttura onirica del documentario».  Ora a sostegno della produzione è stato lanciato un crowdfunding per raggiungere i diecimila euro necessari a coprire le spese per girare il film.
«Allo stato attuale siamo riusciti a realizzare il 15% del materiale filmato necessario, e per andare avanti abbiamo scelto di supportare il finanziamento del progetto attraverso Indiegogo: solo così crediamo di poter essere liberi nell’elaborazione artistica dei sogni dei protagonisti, rispettando i loro tempi e rappresentando al meglio i luoghi immaginari che descrivono. L’intervento in questa fase di un co-produttore televisivo o di un distributore, infatti, significherebbe un ridimensionamento della scelta artistica dell’autore, e rischierebbe di vanificare lunghi anni di ricerche. Il nostro obiettivo è arrivare a presentare IL SOGNO DI OMERO ai canali televisivi italiani e stranieri con una prima versione del montato, sia per poter mostrare in modo chiaro l’idea, il linguaggio e la struttura del documentario, sia per poter difendere il suo approccio poetico fino in fondo. Il budget richiesto su Indiegogo servirà quindi a completare le riprese».

Per info: www.indiegogo.com

Share:

Odiavo i velisti di Cino Ricci e Fabio Pozzo

Biografie By Luglio 25, 2014 No Comments

25 luglio 2014

odiavogrande-webCino Ricci, uno dei volti più noti della vela, a trent’anni dalle regate di Azzurra racconta per la prima volta la propria vita. E lo fa con una biografia che collega un’appassionante successione di aneddoti che compongono la storia di un uomo, di un Paese e di un mondo, quello del mare, vissuto a tutti i livelli, dalle prime uscite in barca con i pescatori al confronto con i campioni dell’Olimpo della vela. Uno skipper venuto dal basso, che dopo le rocambolesche dimissioni da Azzurra si è reinventato commentatore televisivo e ha seguito le gesta del Moro di Venezia e poi di Luna Rossa.
Odiavo i velisti, edito da Longanesi, mostra per la prima volta il dietro le quinte dell’avventura di Azzurra in Coppa America, lungo una galleria di grandi personaggi, dai miti velistici come Éric Tabarly a icone come Gianni Agnelli e l’Aga Khan, a tycoon come Raul Gardini.

Share: