La prima volta, a Pechino, scese in un hotel del centro, sulla via Wangfujing, a poca distanza dalla piazza Tien’anmen. Appena arrivato si sentì libero da ogni ansia, al riparo, sereno, annullato dentro un mulinello di centinaia di zìxíngche, le biciclette, che fluivano in un peregrinare incessante in cui tutti si sfioravano in un caos in apparenza privo di regole, dove tuttavia era raro scontrarsi. 

Era il 1994, Renato Tormenta affrontava la sua prima trasferta in Cina e lo faceva da viaggiatore solitario. Il suo incontro con la Cina, raccontato nel libro La regola dell’eccesso che ho scritto come ghostwriter, rappresenta uno dei punti di svolta importanti nella vita del protagonista, un uomo che ha vissuto la solitudine con ostinata convinzione, sempre.

Renato ritrovò se stesso proprio in quei luoghi che gli erano estranei, dove nessuno lo conosceva. Gli piaceva perdersi dentro il continuo ronzare di uno sciame infinito di persone, calarsi dentro la folla e diventare invisibile.

Sono tornata con il pensiero alla storia, vera, raccontata ne La regola dell’eccesso, mentre passavo in rassegna la bellissima serie di foto dedicate al tema della solitudine,  pubblicata in un articolo de Il Post. La solitudine è uno stato dell’anima che può essere disperato o idilliaco a seconda dei casi; le immagini rimandano a tutte le possibili sfumature di solitudine. Ci sono coloro che scelgono di essere soli e gli altri, quelli che si sentono soli, vengono lasciati soli fino a essere costretti all’emarginazione. Se da un lato è vero che tutti noi apprezziamo lo stare in compagnia, dobbiamo anche prendere atto che alcuni, solitari per natura e magari particolarmente introspettivi, si sentono meglio definiti nella loro solitudine, uno stato speciale che li rende felici.
Io aggiungo, forse. Ammesso che la solitudine non sia una fuga, una difesa, una resa.

In ogni caso è certo che, qualora Tormenta decidesse di tornare in Cina, ora non troverebbe più i mulinelli di centinaia di zìxíngche in piazza Tien’anmen; di recente sono state proibite anche le bici elettriche per fare largo alle auto, come spiega qui Gabriele Battaglia. Per la serie: il mondo a rovescio.

Immagine presa dal web.

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