Anche se nel quotidiano mi limito a mangiare cibi semplici e apprezzo molta frutta e verdura, ogni tanto mi piace consumare un pasto fuori casa, magari per sperimentare piatti inconsueti. No, non ho intenzione di parlarvi di ricette e neppure di dirvi se sono vegana o se preferisco la carne, anche se sapere di cosa si nutre un fantasma che di professione fa lo scrittore, può stuzzicare la curiosità. Invece, voglio mettervi a parte di una scoperta: da un paio di mesi ho iniziato a usare una App che mi permette di concermi il lusso di mangiare in ristoranti alla moda, gustando la cucina di chef famosi e spendendo talvolta come in pizzeria. Un sogno facile da realizzare: carichi la App, indichi in che zona vuoi pranzare o cenare ed ecco che ti compare un elenco di ristoranti in cui avrai lo sconto dal venti al cinquantapercento, secondo i casi. Ormai ho sfruttato l’opportunità diverse volte ed è sempre andata bene: ottimo cibo, scelta alla carta senza alcuna restrizione, bei locali con servizio di livello. Al momento di pagare non ho mai dovuto chiedere lo sconto, l’hanno applicato di default. Dunque a me va bene, ma a loro? Una promo a tempo per far conoscere il locale conviene? Prima di prenotare controllo sempre le recensioni e scopro che per alcuni dei ristoranti che ho provato, i rari punteggi bassi non mettono in discussione la qualità del cibo, ma il conto troppo elevato. Insomma, molti tra quelli citati nella App sembrerebbero “troppo cari” per le tasche flosce degli italiani, perfino inavvicinabili senza sconto. Alcuni clienti lamentano il rapporto qualità prezzo come poco equilibrato e/o coerente. È sempre una questione di misura. Eppure immagino che i locali che aderiscono al programma debbano cedere una percentuale alla App per la mediazione, quindi il prezzo scontato al cliente risulterà ancora inferiore, in relazione all’incasso del ristoratore che, in compenso, grazie alla promo virtuale si fa conoscere presso un gran numero di clienti, molti dei quali altrimenti non varcherebbero la soglia del suo locale.
Una meraviglia, un eccellente servizio delle rete, un perfetto collegamento tra virtuale e reale e uno spreco allo stesso tempo.
Tutto per consumare del cibo che va molto al di là delle nostre necessità.
I pensieri virano, il ragionamento prende un’altra direzione e mi viene in mente una citazione: “Sono l’Occidente perché godo di un tale benessere che posso occuparmi di sciocchezze, e posso chiamare sciocchezze le forze oscure che non controllo.  Sono l’Occidente perché il Terrore sono gli altri”. Da Troppi Paradisi di Walter Siti.

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