Come ghost writer scrivo soprattutto libri che prendono spunto da fatti reali che altri mi raccontano oralmente, un genere inquadrabile come non fiction, una modalità narrativa con cui, nel mio caso, utilizzo la forma del romanzo per raccontare storie vere. Spesso si tratta di biografie su commissione come per La regola dell’eccesso. In questo caso il mio narratore, entusiasta del libro e dopo avere avuto un parere tecnico, ha voluto tentare l’approccio all’editoria tradizionale proponendo il testo per la pubblicazione. Il risultato è stato positivo, il libro ha riscosso l’interesse di due editori. Abbiamo riflettuto molto su cosa fare. Per quanto mi riguarda sono certa che pubblicare con un editore potrebbe essere un’esperienza utile, da cui imparerei moltissimo, non ho pregiudizi, ma viste le condizioni contrattuali (un tema che affronteremo in un’altra occasione), alla fine abbiamo optato per l’auto-pubblicazione professionale. Del resto ho sempre seguito con interesse l’evoluzione del self publishing, un meccanismo per cui l’autore diventa anche editore responsabile delle proprie scelte. Attenzione però: self-publishing non significa scrivere un romanzo e poi con un paio di click metterlo in vendita su Amazon. È qualcosa di più complesso. Proprio di come si fa il Self Publishing Professionale, #BCM15selfpro, si parlerà a Bookcity il 24 ottobre alle 12,30 Biblioteca Sormani – Sala Grechetto. Porterò con me La regola dell’eccesso, un esempio di SelfPubPro – #LaRegolaDellEccesso.

Share: