È di qualche giorno fa la bellissima recensione di Aleksandra Damnjanovic a Tessa e Basta, che copio e incollo qui: “Raccontare e scrivere per non dimenticare, perché soltanto così viene posata l’ultima pietra di un dolore immenso, dei ricordi che non svaniscono con l’alba”. Il libro di Tessa Krevic e Susanna De Ciechi, ghostwriter di Milano, parla di una guerra fratricida ma anche di un’adolescenza perduta, un’adolescenza senza primavera, senza i profumi e la magia dei primi amori, un’adolescenza costretta a diventare adulta e matura sotto la spinta di terribili eventi e fuori da ogni ragione e comprensione. Complimenti a Tessa per il coraggio di ricordare e di raccontare e complimenti a Susanna per la scrittura semplice e scorrevole che va soltanto a potenziare l’intensità del ricordo stesso.”
La recensione è  sulla pagina Amazon di Tessa e basta.

Tessa Krevic, una persona fuori del comune come lo sono sempre i miei narratori, mi ha portato in viaggio, da Milano alla sua terra, la Croazia, fin dentro una guerra che, a suo tempo, avevo seguito attraverso le notizie dei giornali, senza approfondire, senza farmi le giuste domande. “Disattenzioni imperdonabili” che sono di tanti e che spesso ci vedono testimoni indifferenti di atrocità terribili. Spettatori a distanza non meno colpevoli di chi fa la guerra, poiché siamo responsabili del nostro non agire. Adesso c’è la soddisfazione per la riuscita di un libro che lancia un messaggio, che accorcia le distanze con chi abbia la volontà di conoscere meglio il passato, anche recente, per capire il presente. Con la speranza che non si ripeta, anche se la storia, alla luce di ciò che accade oggi, sembra non averci insegnato niente.

 

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