Qualche sera fa ero alla Feltrinelli di Piazza Piemonte per assistere alla performance di Aldo Nove che presentava il suo ultimo libro con Raul Montanari, il mio Maestro, e Giuseppe Culicchia, Ida Bozzi, Fabrizio Gifuni. Lo spazio eventi era strapieno: molta gente in piedi, risate a crepapelle e perfino cotillon, visto che alla fine il pubblico è stato premiato con delle tavolette di Ciocori. Insomma, gente, chi non è venuto ha perso uno spettacolo vero. Ricordatelo per la prossima volta.
Da tutto questo, oltre che una buona dose di buonumore, ho avuto una serie di vantaggi per via delle risate. Ho sempre saputo che ridere fa bene e approfitto della cosa ogni volta che posso, tuttavia le occasioni per ridere non abbondano come una volta, anche per via dell’età.  Questa voglia di risate è una mia fissazione. Se non rido non produco le endorfine, la droga naturale che rilasciano le risate, e stando seria mi aumentano le rughe perché non ho l’occasione per mettere in movimento quella ventina di muscoli che fanno ginnastica solo se rido per davvero, infatti, con la risata finta non cominciano neanche a fare stretching. Così, mentre in faccia si accentuano le zampe di gallina, dentro sale la tensione e divento perfino ansiosa, io che non lo sono stata mai. Sapete cosa significa per un ghost writer essere ansioso? Un guaio grosso, soprattutto quando devo andare a un appuntamento al buio con un potenziale narratore che potrebbe essere chiunque: un principe in incognito o il nipote di Hannibal Lecter. Stare seria troppo a lungo mi fa male. Tensione e stress la fanno da padroni, fatico ad addormentarmi e, considerato che di solito vado a letto  intorno alle due… la notte diventa troppo stretta.
Per non dire del mal di testa la mattina.
Non era questo però, il nocciolo della questione. Era George Clooney. Aldo Nove l’ha citato nel suo libro Anteprima mondiale: “Clooney s’aggira sportivo per un piccolo centro italiano, forse in Toscana, e s’imbatte in una Fiat Idea”.
Mi sa che il seguito ve lo racconto la prossima volta. È notte fonda, sono quasi le tre, anche i fantasmi vanno a letto, in quanto a dormire… C’è sempre un libro che mi aspetta. Certo che se ci fosse stato Clooney! (1 – continua)
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