Sto scrivendo una bellissima storia che inizia più o meno cent’anni fa e con essa ho preso la rincorsa per attraversare luoghi ed epoche che viste dal nostro tempo sembrano molto più lontani di quello che sono nella realtà, almeno per le persone della mia generazione. In questi casi scrivere un libro mi porta a confrontarmi con un passato che in parte conosco, anche se non l’ho vissuto direttamente, e che per alcuni aspetti avevo dimenticato; da qui nasce la necessità di un lavoro di ricerca anche rispetto ad aspetti di costume che rimandano a dettagli importanti. Per esempio, in quanti ricordano le calze di nylon, arrivate in Italia nel dopoguerra? Hanno una storia che merita di essere raccontata.
Uno dei primi slogan per promuovere le calze di nylon pare recitasse: “Resistente come l’acciaio e delicato come una tela di ragno”. In realtà non era proprio così, all’inizio le calze di nylon erano delicate, niente a che vedere con la resistenza che possono vantare i collant o le autoreggenti di oggi.
Sorrido pensando che ho fatto in tempo a indossare, sia pure per un brevissimo periodo, le calze da infilare e sfilare una per volta e il relativo reggicalze. Allora i collant erano già in voga, ma nel passaggio dai calzettoni alle calze da donna, per un po’ ho subito l’influenza delle abitudini materne. Ricordo anche le difficoltà che incontravo con le calze con la riga dietro, così difficile da tenere diritta ed era un guaio perché quando virava le gambe sembravano storte. Spesso il nylon si smagliava ed ecco che allora scendeva la scurlera, orribile a vedersi. Per quanto riconosca la sensualità di un bel paio di gambe inguantate con calze raffinate e un reggicalze di pizzo, premio la praticità: w il collant!

Pur non appaertendo all’altra meta’ del cielo (quella che calze o collant che siano le devono/vogliono indossare) trovo le prime piu’ intriganti. Il collant e’ decisamente piu’ comodo ma la calza singola, certo avendo le gambe giuste, incarna e sottende a quel rito che ne consegue nello sfilarle. C’e’ una via di mezzo delle autoreggenti che come tutti i compromessi non rende allo stesso modo e genera, qualche volta, imbarazzo in chi le indossa per gli inaspettati discendimenti!
Caro Pietro, il suo commento dimostra che le calze, i collant, le autoreggenti aprono ancora la porta a sogni e fantasie, tuttavia oggi impera la moda delle gambe nude anche a gennaio. Trovo che le sfumature di blu cadaverico, indotte dal gelo, siano inguardabili, eppure…