Aspettavo da tempo l’occasione giusta per leggere “Tra loro”, un libro privato in cui Richard Ford raccoglie le memorie dei suoi genitori, Parker Ford ed Edna Akin. La nitidezza della sua scrittura chiusa in una sintesi perfetta offre il racconto di una normale storia di famiglia interpretata attraverso lo sguardo di un figlio amato e amorevole che vive, e osserva con uno sguardo disteso nel tempo, i legami propri e altrui. Il memoriale è diviso in due parti, la prima dedicata al padre e la seconda alla madre, scritte a distanza di trent’anni l’una dall’altra; leggerlo è come pescare con la rete a strascico dentro di noi. Ascoltiamo la voce di Ford e cominciamo a rovistare nella nostra memoria, solleviamo la polvere in cui sono seppelliti molti dei nostri ricordi e mentre Ford racconta di sé, dei suoi genitori, noi torniamo alla nostra vita di famiglia e cominciamo a incrociare pensieri e riflessioni che ci accompagneranno per parecchio dopo che avremo finito la lettura.

Nella postfazione l’autore scrive: “Il fatto che vite e morti passino spesso inosservate ha ispirato specificatamente  questo piccolo libro sui miei genitori e definito il suo compito”, poi indica alcune questioni di metodo, per esempio spiega come nella scrittura si debbano riordinare i ricordi scegliendo ciò che deve stare nella pagina e scartando quel che è meglio lasciare indietro, inoltre definisce il ruolo del memorialista, un ruolo centrale e attivo.

Scrive Ford:

“Quando penso ai miei genitori dopo avere scritto di loro, mi tornano in mente molte cose che hanno fatto e detto in mia presenza e sono state causa di avvenimenti che non ho scelto di includere qui […] posso affermare che non ho escluso nulla per amore della discrezione o della rispettabilità, ma soltanto perché questo o quel ricordo non sembrava abbastanza importante, o perché includendolo si sarebbe rinunciato a un equilibrio essenziale e veritiero. John Ruskin ha scritto che la composizione è un ordinamento di cose disuguali. Così il compito dello scrittore di memoriali è comporre una forma e un’economia che diano una coerenza fedele, attendibile, seppure a volte drastica, alle tante cose ineguali che la vita contiene. […] gli esseri umani contengono molte più cose di quante chiunque possa dire di loro”.

“[…] nel conteggiare le ragioni per scrivere un memoriale, bisogna includere la parte di me che è fusa nella lega di tutto ciò che ho detto; quello che riguarda me, le mie necessità, i miei propositi, e la volontà di far valere la mia versione di buonsenso e continuità tra l’oggi e un passato remoto: il bisogno di conciliare il mio io di allora, quando i miei genitori erano vivi, col mio io di oggi, anni e anni dopo la loro morte. Il memorialista non è mai soltanto il narratore di storie di altra gente, ma un personaggio di queste storie. Così, scrivere dei miei genitori tanto tempo dopo che se ne sono andati porta alla luce inevitabilmente i vuoti, gli insuccessi, le fragilità, le lacerazioni, le assenze che sono dentro di me, insufficienze che la stessa narrazione può aver cercato di aggiustare o suggellare, ma che possono anche solo essersi riaperte ed essere rimaste indietro, assenze che nessun soffio di vita o sincerità di narrazione può colmare o nascondere completamente. Queste sono cose con le quali ho deciso di convivere”.

scrivere un libro memorieDalla quarta: Nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra i ruggenti anni venti e gli anni desolati della Grande Depressione, una strana coppia percorre le strade assolate del Mississippi e dell’Arkansas su una Ford a due porte. Lui è il rappresentante di una ditta di amido per il bucato. Lei è sua moglie. Si sono conosciuti giovanissimi, si sono sposati, si amano e hanno deciso di viaggiare insieme per non doversi separare. E così, per una ventina d’anni, passeranno da un grossista all’altro, da un albergo all’altro, da un ristorante all’altro (festeggiando ogni tanto con qualche bevuta, alla faccia del Proibizionismo), felici di una vita che non potrebbe essere migliore. L’imprevista gravidanza della moglie cambia tutto. L’arrivo di un figlio inatteso separa inevitabilmente quella coppia così unita, costringendo l’uno a un pesante lavoro solitario, l’altra a una vita stanziale in città. Ma quel figlio, peraltro graditissimo e accolto con immensa gioia da entrambi i genitori, non è un ragazzo qualunque, e nel corso degli anni si affermerà come uno dei più importanti scrittori americani contemporanei: l’autore di questo libro, Richard Ford.

Tra Loro, Richard Ford
Feltrinelli, 2017
Traduzione di Vincenzo Mantovani

Foto di congerdesign da Pixabay

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