Ah, i negazionisti! Ne conosco diversi, ahimè, e talvolta sono costretta a subire il confronto con qualche rappresentante della categoria, mio malgrado. A parte i casi di negazionismo strumentale a certa pessima politica, alla Trump per intenderci, quelli che riguardano l’amico della porta accanto, il dentista, il vicino di casa, o il cugino, di solito hanno come obiettivo il rifiuto delle regole imposte a partire dal confinamento, e spesso nascono dal livello di disagio che un fatto tanto straordinario come una pandemia induce in ciascuno di noi, sconvolgendo le nostre vite ordinate e routinarie. Per esempio, di recente un’amica mi ha fatto una tirata sull’oscuro ordine mondiale che ci vuole tutti poveri e sottomessi, poi a un certo punto, in un momento di lucidità, ha confessato il suo vero male: Sai, ho una rabbia dentro che non riesco a dominare e che non mi lascia vivere. Non ho commentato, del resto lei aveva individuato la causa del suo disagio eppure… Dopo quell’attimo di sincerità è ripartita con la menata della mascherina che non la fa respirare, ha sproloquiato sulla limitazione della libertà personale, sul disastro economico che è colpa esclusivamente del Governo e della Cricca che sopra tutti detiene il Potere.

Tutti patiamo le conseguenze della pandemia ed è vero che da molto tempo la politica esprime il risultato di pensieri zoppi partoriti da teste vuote, avide di potere, prive di competenze, di visione, che non osservano alcuna delle regole del buon politico che a suo tempo Don Lugi Sturzo aveva elencato con precisione (le trovate qui), tuttavia ora dobbiamo dare la priorità alla lotta contro il nostro comune nemico, il virus. In quanto alla limitazione della libertà personale, anch’io mal sopporto di non potermi muovere per andare dove vorrei, di non poter fare tante cose che prima erano scontate, di rinunciare a incontrare le persone cui voglio bene, di dover accantonare progetti anche importanti, ma proprio perché rivoglio la mia libertà scelgo di agire responsabilmente verso me stessa e gli altri e penso che questa sia l’unica opzione praticabile per non restare un giorno più del dovuto in ostaggio del Coronavirus e delle restrizioni più o meno criticabili che si porta dietro. Al contrario, i negazionisti, e tra loro troviamo spesso personaggi deprimenti, ignoranti, folli, confusi, refrattari al rispetto delle regole basilari a prescindere, non fanno altro che favorire l’espandersi dell’epidemia tra la gente e nel tempo incrementando il numero dei malati e, di conseguenza, delle vittime e non solo di Covid-19, ma anche di tutte quelle patologie che con gli ospedali intasati non è possibile seguire/curare. Sempre in giro a far danni, sono una delle cause per cui ci tocca procrastinare il ritorno alla normalità cui tutti abbiamo diritto.

Mi pare anche che la loro rappresentanza sia in aumento. Nel giro delle mie conoscenze ci sono persone di tutti i generi e di tutte le età, più o meno acculturate e impegnate in diversi tipi di attività; c’è chi lavora a pieno ritmo, chi ha perso il lavoro e chi non l’ha mai cercato per davvero, c’è gente di talento e c’è chi invece si è realizzato contro ogni previsione; tra gli amici annovero perfino qualche funambolo sempre in bilico sulla linea della vita. E ancora c’è chi a causa del Covid-19 ha visto scemare sostanze e speranze, in qualche caso la salute, mentre altri non hanno da lamentarsi perché per loro nulla è cambiato, salvo il dover rispettare obblighi e doveri imposti dalle regole della pandemia.

In vario modo e misura, alcuni appartengono al consesso dei “negazionisti de’ noantri” e spesso rivelano più di un tratto in comune. Hanno solo certezze e nessun dubbio, sono ottusi e arroganti, gridano le loro insostenibili teorie. Dico che gridano perché ne conosco pochi in grado di reggere il confronto di una conversazione argomentata. Quasi sempre il loro modo di esporre si basa sul principio di sopraffazione per cui alzano la voce, smozzicano le frasi, imbrogliano le parole e impediscono qualsiasi tentativo di replica. E se si limitassero a una critica accesa, espressa in modo vivace, andrebbe bene, invece sono tanto stupidi di applicare la vicinanza, magari con scambio di abbracci senza mascherina, con ovvie ricadute negative sulla collettività.

E poi capita che qualcuno di questi amici si ammali di Covid-19 e allora cambia tutto. Le prospettive all’improvviso sono altre, la malattia non è più “una forte influenza” e ciascuno si scopre solo, e disarmato a combattere quel virus che magari hanno incontrato proprio perché si sono esposti al contagio fregandosene del rispetto delle regole, o applicandole secondo il proprio comodo. Ormai sono una nutrita lista e non tutti sono così onesti da fare ammenda, anzi molti sciorinano un infinito rosario di lamentele, salvo poi ammutolire in caso di aggravamento perché allora… Allora, mi prende una stanchezza infinita, vorrei potermene andare altrove per un po’, fare un viaggio nel silenzio, invece sono obbligata a continuare ad ascoltare i tanti che negano la realtà, girano con la mascherina sotto la gola invece che sul naso e la sostituiscono solo quando è stracciata, gente che organizza pranzi e cene e perfino la partita di burraco e di certo non si farà scrupolo di passare le feste natalizie in grandi tavolate in compagnia, o magari sulle piste da sci, per non dire di quelle anime perse che inseguono le ambulanze, una categoria senza speranza. Non c’è niente da fare, viviamo un cambiamento epocale in cui la percentuale degli imbecilli è destinata a crescere, e costa cara!

Foto di press 👍 and ⭐ da Pixabay

Su questo tema:

su Internazionale – I negazionisti usano la pandemia per costruire un mondo più disuguale
su Fortune Italia – Coronavirus, negazionisti fanatici e ‘dormienti’

 

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