L’avevamo in progetto da mesi, da quando avevamo saputo che presto sarebbe uscito il secondo film tratto dalla serie di Downton Abbey intitolato “Downton Abbey. Una nuova era”, e così la settimana scorsa la Nico e io ci siamo tolte la voglia di andare a vederlo. Un grande ritorno, intendo quello di noi ragazze al cinema, la prima volta dal liberi tutti dopo la pandemia.

Io ho messo le scarpe nuove, le slingback che avevo in programma di indossare all’evento previsto di lì a qualche giorno per la presentazione del nuovo romanzo “Qualcosa nascosto” ; è stata una mossa intelligente, infatti al Salone del libro di Torino ci sono andata con le scarpe da tennis e ho infilato quelle stilose giusto il tempo di vestire i panni della scrittrice fantasma in carne e ossa, durante l’incontro con i lettori.

Torniamo al film che ancora una volta immortala le storie della famiglia Crawley e dei loro domestici, una cavalcata fantastica nell’Inghilterra del XX secolo. Dunque la Nico e  ci eravamo organizzate per la serata e, anche se la cassiera del cinema ci ha un po’ smontate offrendoci il biglietto scontato per via dell’età, non abbiamo dato spazio al malumore. Dopo tutto condividiamo la stessa follia per Downton e per le scarpe.

Downton-Abbey romanzo film ghostwriter

Per chi fin qui si sia fatto del male ignorando Downton Abbey, sappia che la serie si dipana in 52 episodi distribuiti sul piccolo schermo in 6 stagioni (2011-16),  oltre a un primo film per il cinema uscito nel 2019. Ora la magia e il trasporto verso la saga della famiglia Crawley e dei loro amati domestici non smettono di incantare con “Downton Abbey. Una nuova era” diretto dal regista Simon Curtis e firmato ancora una volta da Julian Fellowes, a mio avviso un genio.

Ho scoperto tardi Downton Abbey perché non amo seguire le storie centellinate con il contagocce, poi un’estate, durante le vacanze in montagna, La7 l’ha riproposto in una forma full immersion che mi ha tenuto sveglia fino a oltre l’una di notte per diverse sere; io di solito davanti alla televisione non reggo mezz’ora. Da quel momento è scoppiata la passione, ho visto il primo film per il grande schermo e mi sono messa in attesa del sequel, quello per cui ho indossato le slingback, il mio ritorno al tacco dopo due anni di vita sociale a intensità zero.

downton-abbeyLe caratteristiche di questa produzione sono di un livello fuori del comune per accuratezza e spessore. Il clan dei Grantham è composto da persone per cui il senso dell’onore e il rispetto per i valori hanno un senso, ci pensate! Nella narrazione sono testimoni di grandi cambiamenti e sfoggiano una notevole capacità di adattamento riuscendo a non rimanere mai indietro. Come caratteri e statura morale sono lontani anni luce dalla maggior parte delle persone che abitano l’attuale presente. Maggie Smith interpreta Lady Violet, la Contessa Madre di Grantham ed è il mio mito; vorrei avere in dote la sua prontezza nell’emettere battute tanto fulminanti da arrivare talvolta a scuotere le coscienze. Adoro pure il maggiordomo Carson, la sua cieca fedeltà alla famiglia, e al suo tempo, lo rendono una testa dura irresistibile. In realtà mi piacciono tutti i personaggi, ciascuno di loro è il tassello di un mosaico perfetto ed è straordinaria la qualità delle storie proposte che a mano a mano ci portano dai primi decenni del secolo scorso sempre più vicino alla nostra contemporaneità.

Ora la domanda è: non avranno mica intenzione di finirla qui con Downton Abbey? La Nico e io attendiamo sviluppi, intanto scegliamo nuove scarpe.

P.S. Non sapevo cosa fossero le slingback fino a che non le ho comprate. Sono le classiche Chanel, allacciate dietro con un cinturino, niente di che 🤔​.

Immagini dal web.

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