C’è stata una riunione. Oddio, non è stata una riunione vera e propria, lo definirei più un incontro tra alcuni condomini con molto tempo libero a disposizione e altri che si sono ritagliati due ore da sciupare tra il lavoro e mille incombenze. Ne è uscito un drappello eterogeneo di soggetti, compresa me, che vagolavano per il giardino, ciascuno interpretando una variazione originale del classico umarèll.

Da parte mia la decisione di partecipare alla scampagnata è stata sofferta, infatti sono sempre in arretrato con il lavoro, scrivere richiede concentrazione, e non mi pareva sensato dedicare un paio d’ore al giardinaggio in città. Non ho il pollice verde, a stento coltivo il basilico in vaso e ho imparato a mie spese che la gestione di piante, fiori e arbusti, è complicata, oltre che faticosa. In montagna ho fatto esperienza con un giardino al di sopra delle mie possibilità e ci ho messo anni per trovare il giardiniere in grado di mettere ordine nel verde delle mie vacanze. Con il tempo ho imparato molte cose, mai abbastanza però, perché la natura è complessa e non accetta regole, tuttavia ora sono soddisfatta. Al contrario, da parecchio il verde condominiale cittadino ha iniziato a somigliare a quello dei giardinetti di certe piazze milanesi di periferia: è incolto, disordinato, sofferente a fronte di fatture senza alcuno “sconto per incuria”.

Alla fine mi sono unita al gruppo condomini per il verde e, al netto di alcune innocue scaramucce verbali, non è stato tutto tempo sprecato. Intanto ho scoperto una vicina di casa intelligente e competente in tema di giardinaggio; lì c’è sostanza, non fuffa, la signora sa quel che dice e credo che d’ora in poi sarà una risorsa per il giardino e un incubo per il giardiniere che nell’ultimo anno, lasciato allo sbando, ha mollato alla deriva il prato con quello che ci sta sopra. Auspico una nuova primavera, una fioritura estiva da urlo, un foliage autunnale da gara e un inverno quieto nei colori freddi di un clima che prevedo più gelato del solito dentro e fuori le case. Per il resto il confronto si è giocato su una nutrita rappresentanza di ordinaria umanità impegnata per lo più a chiacchierare in modalità liberi tutti.

A proposito, ho incontrato l’amministratore. Mi ha fatto piacere, è stata un’altra occasione per imparare cose nuove. Per esempio, confesso che non avevo compreso il senso del  mandato ad amministrare, infatti a fronte di certe lamentele riguardo una gestione delle cose del condominio “discutibile”, l’amministratore ha dichiarato di avere agito nel modo contestato pensando di “fare del bene”. Che scema sono stata, ho confuso “amministratore” con “benefattore”, un imperdonabile abbaglio. Sono grata per la puntuale precisazione.

 

Immagine d’apertura (un po’ sfocata): non sono sicura, ma credo di avere scattato questa foto alcuni anni fa, durante una visita al giardino esotico di Eze, in Costa Azzurra. Lui, il gorilla, è il custode del verde. E già!

P.S. Forse, e dico forse, ho iniziato una serie di post a tema sulle pene dei Condomini che frequento, di preciso non lo so neppure io. I condomini sono un tema caldo, nella vita reale mi portano via più tempo di quanto abbia da spenderne, tanto vale che sfrutti il filone. Ho cominciato con Riunione di Condominio. Magari dopo le magagne del giardino potrei scrivere altri post, chissà!

Share: