Mi piacciono i cappelli e ne possiedo una discreta collezione. Alcuni sono vecchi cappelli “di famiglia”, più che altro reperti che appartengono alla biografia della nonna e, nonostante gli ammacchi del tempo, restano un segno tangibile della memoria cui non intendo rinunciare. Gli altri, quelli che ho scelto e comperato per me, li indosso di rado perché spesso li trovo poco pratici. Parlo di cappelli veri, non di berretti, ma di modelli con la veletta, a tesa larga, sombreri, cilindri, pagliette e colbacchi, tube e, naturalmente, i borsalino perché amo anche i cappelli da uomo. Già il poterli provare, giocare davanti a uno specchio cambiando foggia e colore, mi mette di buonumore. Ogni copricapo mi trasforma nel personaggio di una storia che in qualche modo, anche se di fantasia, mi appartiene. Sì, lo so, forse è un atteggiamento un po’ bambinesco, ma è così piacevole! Il tornare indietro nel tempo attraverso un oggetto che ci è caro, ci aiuta a frugare nel passato per ricostruire qualche pezzetto della nostra storia, casomai volessimo tentare l’esperimento di riordinare i ricordi di una vita per la nostra autobiografia romanzata.
Mi piace molto leggere ad alta voce, trovo sia utile per controllare il ritmo della scrittura, la sua musicalità, e mi piace anche ascoltare gli audiolibri e partecipare ai reading tanto in qualità di lettrice quanto di…
Il saggio di Mario Bonanno ripercorre l’Italia dei cantautori dal 1988 al 2013, cui molti di noi sono legati. Come dice lo stesso autore, “La musica è finita. Quello che resta della canzone d’autore” (Stampa alternativa, 2015), “è una specie di rewind. Un nastro che si srotola a ritroso nel tempo e nello spazio, nel senso che fa il punto su trent’anni di storie, tracce, temi, incroci personali con la canzone d’autore italiana. Spero non suoni come passatista, e nemmeno come un libro pretenzioso: per libere associazioni e altrettanto libere divagazioni ho provato a raccontare in questo modo un po’ del nostro tempo migliore. Il tempo in cui le parole dentro ai dischi contavano, suonavano, cantavano a dovere. Ed erano fosforo e sale della terra. Frame sparpagliati di teorie e prassi della canzone d’autore che c’era una volta e che oggi non c’è più.” Mario Bonanno, musicolo catanese, appassionato e profondo conoscitore di musica cui la definizione di leggera, a volte risulta del tutto inappropriata, con questo libro ci porta a ripercorrere la nostra biografia personale attraverso le note che l’hanno accompagnata e ne hanno scandito il tempo.
C’è il sole, d’estate è normale. L’aria è fina qui in montagna, del resto mica siamo in piazza Duomo. Un bel fine settimana di pausa mette il buon umore. Anche no, dipende da un sacco di cose. Il sacco, le cose…
Molti lo hanno definito un film “per cinefili”, ma questo non è certo il modo migliore per descriverlo: si tratta semplicemente di un’opera di grande qualità, fra le migliori della stagione, il film che verrà presentato presso…
Per fortuna mi è toccato un treno climatizzato, c’è un caldo che fa squagliare i pensieri. In questa tratta periferica la metropolitana è quasi vuota. Mi siedo di fianco a una lettrice, una di quelle che ancora si trascinano…
Dal 20 luglio al 12 ottobre 2015, presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, in occasione della mostra I colori del rosso organizzata da Galleria Campari, Fondazione Cineteca Italiana presenta I COLORI DEL ROSSO – I FILM…




