Ho sentito dire che tra i tanti lavori fatti da Paul Auster c’era quello di ghostwriter, poteva essere vero? Attraverso una veloce ricerca sono arrivata a un suo libro, “Sbarcare il lunario”. Ho scoperto che Auster non si è cimentato…
Ho letto Follie di Brooklyn di Paul Auster molti anni fa e ho deciso di rileggerlo. È il libro perfetto da avere tra le mani durante il volo che mi porterà a New York per la presentazione dell’ultimo romanzo che ho scritto come ghost writer…
In Diario d’inverno Auster cita Joubert che aveva scritto: la fine della vita è amara. In seguito, a sessantuno anni, “annotò una formulazione diversa e molto più stimolante del fine vita: Si deve morire amabili (se si può)…”.
La domanda è: si può?