Oggi prendo spunto da un articolo di Anna Maria Testa uscito qualche giorno fa su Internazionale, lo potete leggere qui, che parla dei trucchi psicologici che ci tengono imprigionati nella rete. Il tema è ricorrente, passiamo sempre più tempo appiccicati a uno schermo, grande o piccolo che sia. Ormai molti di noi, me compresa, non trascorrono neppure una giornata senza collegarsi a Internet e molto del tempo che dedichiamo al web è puro cazzeggio. Anche chi sta in rete per lavoro spesso scivola in attività che costituiscono solo una perdita di tempo. Nell’articolo si spiega che ciò avviene in parte perché “ricevere like è una gratificazione che può creare dipendenza. In realtà, sembra proprio che abbia effetti misurabili su cervello in termini di rilascio di dopamina (l’ormone connesso con il senso di piacere che deriva dal sesso, dal buon cibo, dalla musica o dall’assunzione di droghe)“. Le conseguenze sono tragiche: non solo spendiamo malamente il nostro tempo, ma lo cediamo “gratis” agli inserzionisti pubblicitari.
Per quanto mi riguarda, le argomentazioni esposte da Anna Maria Testa, non rappresentano una novità assoluta, ma la lettura mi ha indotto a fare un esame di coscienza. Beh, mica perchè sono una ghostwriter mi comporto in modo diverso dagli altri! Anch’io sto troppo in rete. La mattina gestisco i post per il sito/blog www.iltuoghostwriter.it e curo i social, in particolare posto quasi quotidianamente su Facebook, Twitter, Google+ e Linkedin mentre su Instagram sono meno presente. Certo, per me è lavoro, devo promuovere la mia attività di scrittore fantasma e i miei libri, ma  talvolta scivolo nel cazzeggio puro, attirata dalla pubblicità di un sito che vende borse, la mia passione, dal post di qualcuno che conosco e mi soffermo a leggere anche se non riguarda l’attività di scrittura, dal tale che racconta come si cucinano i porcini, da un’offerta speciale e perfino dal post che fa riferimento a una sicura bufala, tanto per vedere cosa siano dispositi a credere i più ingenui tra coloro che ogni giorno restano incagliati tra le maglie della rete.
Ho fatto due conti per stimare quanto tempo spreco ogni settimana in queste attività “ludiche” e… mi sono spaventata. Sapete che c’è? Da domani giro la clessidra ogni volta che apro un social e, come si dice, ci do un taglio. Da domani, certo.

Immagine dal web: Ernesto Neto Daily Art Fair

Share: