Bella e sentita recensione testimoniata in questi giorni su Amazon da Monica Pegna, che riflette su quanto sia difficile tradurre la conoscenza della storia in un insegnamento positivo e utile per evitare altri errori. I fatti narrati in Tessa e basta, un’ autobiografia romanzata, prendono spunto da una vicenda dura, tesa che si svolge all’interno del conflitto dei Balcani per poi snodarsi in un percorso di vita “normale” e tuttavia vissuto con particolare fervore perché la guerra dà forza e intensità a tutte le esperienze della protagonista, Tessa Krevic. Quando la storia ha inizio Tessa ha solo quindici anni ed è una ragazzina curiosa della vita, purtroppo la sua adolescenza sarà amara. A parte ciò che dovrà patire, avrà anche molte delusioni da chi le era amico.
Scrive Monica Pegna:
“Mi sono spesso chiesta come dev’essere stato per gli ebrei durante il nazismo passare da essere “vicini”, “amici”, “colleghi di lavoro” a semplicemente “ebrei” intesi come categoria di reietti. E il perché una moltitudine di persone sia scivolata in modo fluido in questo modo di pensare, o meglio, purtroppo, di essere.
“Tessa e basta” mi ha riportato a quell’inquietudine. È un libro ci ricorda che non abbiamo imparato nulla dal passato: che di nuovo un vicino, amico, collega può diventare “l’altro”, “il nemico”, senza una ragione al mondo.
È un libro importante perché racconta una storia vera, perché ci ricorda la nostra fragilità e perché ci invita a imparare da una ragazzina che passa attraverso la guerra e l’odio con tutta la generosità che le è possibile.
Grazie, Tessa, per aver condiviso la tua storia, e grazie Susanna de Ciechi per averla scritta e resa così drammaticamente vera.”

 

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