Canticchio tentando di imitare Ornella Vanoni. Lo faccio storpiando il testo della canzone a modo mio, un vizio che ho da sempre. Sono di buon umore e alzo il tono nel momento in cui salgo sulla bilancia. Qui succede il patatrac: scopro di avere preso due chili. Ammutolisco. Non è una tragedia però è urgente rimettere le cose a posto, ovvero rientrare nel peso forma; sono puntigliosa e su certe questioni di base non accetto deroghe. Faccio un esame di coscienza: non sto mangiando tanto, anzi, però mangio male e, negli ultimi tempi mi muovo meno del solito. Il lavoro dello scrittore fantasma è avventuroso, qualche volta perfino rischioso, comunque prevede che la maggior parte del tempo io lo passi seduta davanti al computer. Se a ciò aggiungiamo che la mia cagnona è invecchiata e da qualche mese ho dovuto rinunciare alle lunghissime passeggiate che facevamo ogni mattina prima d’iniziare a lavorare, tutto si spiega facilmente. Adesso viene il difficile: trovare la soluzione. Sono giù di forma e su d’età, oddio non in modo esagerato, diciamo che rientro nella categoria delle pantere grigie, anche se sono rossa con un aiutino. Che dite? Devo prendere confidenza con la corsa? L’ultima volta che ci ho provato mi sono arresa presto ed ero più giovane di diverse primavere. Allora mi ero preparata, avevo comperato le scarpe “giuste”, scelto la musica da ascoltare durante il percorso, avevo perfino stilato un piano d’allenamento. Già al primo tentativo ho scoperto che, dopo qualche centinaio di metri, avevo bisogno dell’ossigeno. Posso camminare a lungo, anche un paio d’ore, e di buon passo senza alcun problema mentre se corro… rischio l’infarto.  Lo so che devo cominciare in modo graduale, pochi minuti al giorno alternando corsa e camminata, ma temo che il footing non sia il mio sport. Avete qualche buon suggerimento da darmi? Intanto vado a rileggere L’arte di correre di Murakami. Dite che servità?

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