Hair Love è una meraviglia! Io non avevo idea di cosa raccontasse, del resto non ne aveva sentito parlare; ci sono inciampata per caso e me ne sono innamorata. Si tratta di un cortometraggio animato che racconta la storia di una bambina, o meglio del suo rapporto con una capigliatura ribelle ai limiti dell’indomabile. La bimba ha un appuntamento importante e vuole essere in ordine, ben pettinata. Interviene il padre e tutti e due, anzi tutti e tre perché in scena c’è anche un simpatico gattone, si producono in un corpo a corpo con i capelli della ragazzina, simili al filo di ferro. La battaglia è dura, ma alla fine ottengono il risultato sperato.

La testa della piccola, simile a quella di Angela Davis, o Lucio Battisti prima maniera, a seconda delle preferenze, mi ricorda la capigliatura che avevo da ragazzina, qualcosa di inaccettabile per me che pativo il confronto con le altre, le antipatiche che sfoggiavano il taglio diritto magari con la frangia pesante sempre perfettamente a piombo, come usava a quel tempo. Allora il mio “stato” somigliava parecchio a quello della protagonista del cartoon e già questo mi ha divertito, poi è arrivato il finale e, lo confesso, da sola davanti al PC ho appludito. Mi fa piacere condividere la visione di Hair Love con chi ancora non lo conosce e idealmente dedico il cartoon a un’amica, Milena di It’s Milly, che con questa storia ha parecchio in comune.

Hair Love, prodotto grazie a una campagna per il crowdfunding su Kickstarter, regista Matthew A. Cherry, è stato pubblicato online dalla Sony Pictures Animation e diffuso al cinema insieme al sequel di Angry Birds. Il cortometraggio ha conquistato una nomination agli Oscar 2020.

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