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Biografie

Una misteriosa devozione di Carlo Zanda

Biografie By Novembre 2, 2014 No Comments

2 novembre 2014

Una-misteriosa-devozione_webUna misteriosa devozione, storie di scrittori e di cani molto amati è il libro scritto da Carlo Zanda ed edito da MarcosYMarcos che racconta gli incontri, le passioni e le avventure di quarantacinque scrittori con i cani della loro vita. Quando Jo-fi si raddrizza sulle zampe, Sigmund Freud capisce che la seduta è terminata; Konrad Lorenz insegna ai suoi cani il doveroso rispetto per le oche. Carlo, terranova di pelo scuro, è l’unico essere da cui Emily Dickinson si senta veramente capita; Dino Buzzati possiede e si sente posseduto da tre cani. Nei suoi lunghi anni al confino, Carlo Levi non è mai solo: il suo cane Barone lo accompagna anche dall’arciprete e dal podestà. Petote, il cane di Goffredo Parise,“se non ha l’anima poco ci manca”; Baldo, il cane-filosofo di Franco Marcoaldi, è fonte inesauribile di buonumore. Tra i tanti cani di Franca Valeri, Roro è quello che più ama la vita d’albergo; Giuseppe Tomasi di Lampedusa si sveglia la notte per consolare il suo Crab dai brutti sogni. Françoise Sagan approfitta di un’intervista televisiva per lanciare un pubblico appello, quando il suo inseparabile Youki scompare…

 

 

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Il rogo di Berlino di Helga Schneider

Biografie By Ottobre 29, 2014 No Comments

29 ottobre 2014

rogo-arancione1-web“… Col Nazismo ero qualcuno, dopo non sono stata più niente”. Mi raggelò. E se lei, nel 1941, aveva deciso di non volere questa figlia, ora ero io a non volere questa madre!”

Uscito nel 1995 Il rogo di Berlino (Adelphi) di Helga Schneider racconta la storia dell’infanzia dell’autrice durante gli anni del nazismo. Il libro apre con Helga incontra la madre che non vede da trent’anni. Siamo a Vienna nel 1971 e lei è accompagnata dal figlio. Sarà un incontro traumatico con una vecchia che, a suo tempo entrata volontaria nelle SS, vive di nostalgie e ricordi tanto da conservare la vecchia uniforme nazista come un cimelio religioso. La Schneider trova la forza di riattraversare la storia della sua infanzia con rabbiosa determinazione, tornando a rivivere un percorso allucinante fatto di fame, solitudine, terrore, i bombardamenti e la vita nel rifugio in cantina, una prigione obbligata. Tutto ciò nella cornice di una Berlino completamente distrutta.

 

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La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell

Biografie By Ottobre 27, 2014 No Comments

27 ottobre 2014

Durrell-webQuando ero molto giovane credo di avere letto tutto o quasi tutto ciò che ha scritto Gerald Durrell e negli anni ho regalato spesso alcuni suoi testi a giovani amici. Il libro che ho distribuito con maggiore frequenza è senza dubbio La mia famiglia e altri animali (Adelphi). Narra la storia del periodo che l’autore, ancora ragazzino ha trascorso sull’isola di Corfù, curioso di scoprire la vita (che per lui, futuro illustre zoologo, è soprattutto la natura e gli animali), passando attraverso avventure, tensioni, turbamenti, tutti stemperati in una atmosfera di felicità contagiosa per il lettore. Nel capitolo introduttivo Durrell dice: “Mi sento in dovere di sottolineare che tutti gli aneddoti sull’isola e sugli isolani sono rigorosamente veri. Vivere a Corfù era proprio vivere in una delle più scintillanti e farsesche opere buffe”. Attraverso la sua scrittura un po’ della sua felice esperienza è passata a noi.

 

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Le figlie perdute della Cina di Xinran

Biografie By Ottobre 20, 2014 No Comments

20 ottobre 2014

figliepercinagrande-webTestimonianza, denuncia e riscatto, questi sono i temi affrontati in Le figlie perdute della Cina (Longanesi) scritto da Xinran, giornalista e scrittrice nata a Pechino che dl 1997 vive a Londra. Il libro racconta il fenomeno dell’abbandono delle bambine appena nate in Cina, una pratica diffusa, e non solo nelle zone rurali, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l’accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo.
Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi – contadine, studentesse, impiegate – che hanno abbandonato le proprie neonate sulla via di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.

 

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Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella

Biografie By Ottobre 15, 2014 No Comments

15 ottobre 2014

9788807030772_quarta.jpg.448x698_q100_upscale-webLa voglia di vivere e di vivere correndo oltre la paura. Questa è la storia di Samia raccontata in Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) da Giuseppe Catozzella che ha saputo entrare nella pelle di una ragazzina di Mogadiscio con la passione della corsa, mostrando il suo sguardo candido su una Somalia che non lascia spazio alla speranza. Tuttavia Samia ha dentro di sé uno slancio che è pari a quello che avverte nelle sue gambe magre e velocissime e tenta disperatamente di cambiare il suo destino per se stessa e per riscattare le donne del suo Paese. Arriva alle Olimpiadi di Pechino dove non vince, ma si fa notare e sogna di partecipare a quelle di Londra. La situazione precipita, è costretta ad allenarsi di notte, corre chiusa dentro il burka, il padre viene ammazzato al mercato di Bankara, la sorella decide di fuggire in Europa e Ali, il suo grande amico, entra nel gruppo dei terroristi. Samia cerca di andarsene, fa tappa ad Addis Abeba, ma il comitato olimpico di Mogadiscio non fa arrivare i documenti necessari e lei diventa una clandestina. Decide di intraprendere il viaggio dei migranti dall’Etiopia al Sudan, e attraverso il Sahara verso la Libia per poi arrivare via mare in Italia. L’esperienza devasterà il suo spirito e il suo corpo. Quando finalmente si imbarca per Lampedusa, Samia è già vinta. Finirà per abbandonarsi al mare.

 

 

 

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Il bar delle grandi speranze di J. R. Moehringer

Biografie By Ottobre 11, 2014 No Comments

11 ottobre 2014

 

index-webMalinconica e divertente, l’autobiografia di J. R. Moehringer edita da Piemme è l’avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti. Cresce con l’orecchio schiacciato contro la radio per ascoltare la voce del padre, un disc-jockey di New York, che ha preso il volo quando lui era ancora piccolo, e avendo come riferimento la madre, il suo mondo, la sua roccia, ma lui cerca anche qualcosa di più, qualcosa che riesce, debolmente ma ossessivamente, ad avvertire solo in quella voce maschile. A otto anni, quando anche la voce alla radio scompare, J.R. scappa disperato fino al bar all’angolo, e lì scopre un nuovo mondo e un coro turbolento di nuove voci. Sono poliziotti e poeti, allibratori e soldati, star del cinema e pugili suonati, la varia umanità che si rifugia al “Dickens” per raccontare le proprie storie o scordare i propri guai. E così, grazie a quel coro di voci, diventa grande.

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Il male addosso di Sandra Verda

Biografie By Ottobre 10, 2014 No Comments

10 ottobre 2014

images-web“…l’unico valore della mia vita, la forza del pensiero. È stata la forza del pensiero e non i farmaci ad aver ammazzato il vero male addosso consentendomi di vivere bene”. Uscito nel 1994 per Bollati Boringhieri il libro di Sandra Verda ha come protagonista la stessa autrice che, a sedici anni, scopre di avere il morbo di Hodgkin, un tumore particolarmente feroce che accompagnerà il suo sviluppo fino all’età adulta. Il male addosso racconta un percorso in cui la speranza si alterna continuamente a ricadute e riprese. La tenacia e la determinazione di questa giovane donna, tanto innamorata della vita da non lasciarsi mai andare, riescono a vincere. Forse è proprio alla sua capacità di resistere che Sandra Verda deve l’uscita finale da un incubo durato lunghi anni. Il ricordo e l’esperienza del dolore vissuto e, probabilmente, la voglia di testimoniare il suo esserci, nonostante tutto, l’hanno indotta a raccontare la sua storia.

 

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