In media i due terzi delle persone che mi contatta desidera che io, in qualità di ghostwriter, scriva un’autobiografia, il restante terzo è interessato a lavorare a un romanzo. La percentuale più ampia, riferita a coloro che aspirano a scrivere la propria storia, mi offre l’opportunità di fare incontri talvolta davvero insoliti. Spesso il primo contatto è telefonico; di solito mi bastano pochi minuti per capire se ci sia margine per un interesse reciproco che possa portare a un’intesa e quindi scegliere se portare avanti o no la conversazione. Prima di accettare un incarico valuto con grande attenzione il narratore e la storia, indago le motivazioni che hanno condotto quella persona a interpellare proprio me come scrittore fantasma, sono attenta al modo in cui si esprime il potenziale cliente, alla passione con cui illustra il suo progetto, alla disponibilità che mostra nel raccontarsi. Se la storia mi piace, se avverto tra noi l’embrione di una sintonia che si potrà sviluppare in modo speciale, procedo in un percorso che ci avvicini nei tempi giusti, diversi per ciascuno narratore.

Ogni tanto mi capita di ricevere una richiesta inusuale,
tipo una dichiarazione d’amore.

Era successo in passato e, dopo molto tempo, è ricapitato oggi. Il telefono ha squillato rimandandomi una bella voce maschile che tradiva un certo impaccio:«Buongiorno, lei è la scrittrice? Mi scusi, ma sono a disagio per quello che devo chiederle…»
«Non si preoccupi.» Ho sorriso mentre aprivo il quaderno degli appunti. «Sono abituata a raccogliere qualsiasi tipo di storie.» Anche storie dell’altro mondo, ho pensato tra me.
«Sono innamorato… A proposito mi chiamo Paolo, scusi che non mi sono presentato.»
Almeno è educato, mi sono detta, di sicuro è anche molto agitato. «È bello essere innamorati, complimenti!»
«Le spiego: la mia ragazza… lei è la donna della mia vita e non so come dirglielo. Mi può scrivere una dichiarazione? E anche un po’ di messaggi WhatsApp
«Io scrivo romanzi, le dichiarazioni sfuse, i WhatsApp non sono il mio ramo…» Devo trattenere una risata, ma provo anche tanta tenerezza. Quest’uomo trabocca di emozioni, ma non riesce a esprimerle. Questo è amore!
«Le posso dare un consiglio: dica ciò che sente con parole sue, la sua donna lo apprezzerà. In amore non funziona usare le parole di altri. Oltre che con le parole dimostri la forza del suo sentimento con lo sguardo, l’atteggiamento. Lei capirà e apprezzerà.»
«Io ci provo ma quando è il momento giusto e sono davanti a lei, mi impappino. Penso di continuo a come fare. Magari mentre sto guidando mi sembra di avere trovato la frase perfetta; mi fermo per prendere l’appunto. Regolarmente scopro che nel tempo in cui metto la freccia, il pensiero è svaporato.»
«Le svelo un segreto di Pulcinella: succede anche a noi scrittori. Nel mio caso le idee migliori vengono spesso di notte, nel momento in cui sto scivolando nel sonno e, se non prendo un appunto subito, finiranno risucchiate in una gran confusione di pensieri impegnati a sgomitare nella mia testa per accomodarsi a dormire. Prenda un appunto vocale.»
«Cosa vuol dire?»
«Registri una traccia vocale. Lei è uno di quelli che usa ancora la sveglia al posto del cellulare? Cosa tiene sul comodino?»
«Il cellulare e la foto del mio amore.» La voce adesso è sempre morbida, ma più sicura.
«Provi a seguire il mio consiglio, mi dia retta.»
«Sì, grazie che mi ha ascoltato.»
«In bocca al lupo. Vedrà che andrà bene.»

Telefonata inutile, ma a volte ciò che è inutile dà grandi soddisfazioni. Se potessi parlare con la sconosciuta di cui è innamorato questo romantico signore le direi:

Sposa Paolo, sposa Paolo, sposa Paolo!
Di questi tempi è raro
incontrare uomini così.

Immagine dal web

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