Ecco un altro film, l’intrigante e immaginifico “Her”. Parla di uno scrittore fantasma molto particolare che, al momento della realizzazione della pellicola, si muoveva nel futuro. La storia racconta una distopia che oggi definirei quasi matura, simile a un romanzo alla correzione di bozze, quasi pronto per andare in stampa, oppure, per i più romantici, come un bocciolo di rosa destinato a schiudersi appena sorgerà la prossima alba.

her scrittore fantasma ghostwriterHer”, in italiano il titolo è “Lei, regia di Spike Jonze, è un film del 2013, ricordare la data è importante, con protagonista Joaquin Phoenix; ha vinto l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Io l’ho visto con qualche anno di ritardo e con ancora maggiore ritardo lo ricordo ora, dieci anni dopo la sua uscita, un’era geologica di questi tempi.

La pellicola affronta il tema delle relazioni tra umani, e non solo, in un’epoca che dalla prospettiva del 2013 poteva essere definita ultratecnologica mentre ormai rappresenta il nostro immediato futuro. Racconta una storia con cui oggi, nel momento in cui stiamo prendendo confidenza con Chat GPT e i suoi fratelli, dobbiamo fare i conti.

Narra la vita di Theodore Twombly (Joaquin Phoenix), un giovane uomo in crisi per il recente divorzio. Theodore di mestiere fa il ghostwriter specializzato nella creazione di lettere per conto di altri; lui detta a un computer i testi pensati secondo le esigenze di ciascun cliente; la macchina, e questo è da notare, “trascrive a mano” le epistole, le stampa, le imbusta e poi sono pronte per essere spedite.

In una società che, vista nel 2013, poteva apparire distopica, Theodore per mestiere cura la solitudine e le relazioni di altri con la scrittura mentre decide di provare a curare la sua solitudine acquistando un nuovo sistema operativo in grado di dialogare con lui a più livelli. Entra così in relazione con la voce di Samantha in una nuova dimensione (il sistema OS è doppiato da Scarlett Johansson); l’esperienza avrà dei risvolti inaspettati. Il sistema operativo Samantha evolve velocemente acquisendo esperienze e sviluppando la capacità di generare e, forse provare, emozioni.

Il film è sorprendente, curato in ogni dettaglio, ambientato in una città immaginaria eppure riconoscibile in tante metropoli connotate dal segno della modernità per eccellenza: i grattacieli. La casa di Theodore, dallo stile vecchiotto un po’ anni ’70, è rassicurante; i colori degli arredi sono sempre sfumati in toni chiari, tranquilli, ed è qui che va in scena la concreta rappresentazione di una relazione sentimentale virtuale cui fanno da colonna sonora le musiche degli Arcade Fire. Il protagonista è un uomo in fuga da se stesso, incapace di superare il limiti del proprio isolamento, alla fine oltrepassa il confine di un territorio in cui tutti saremo schiavi, magari anche inconsapevoli, della tecnologia. Andrà così?

La storia è complessa, offre molte chiavi di lettura e non può non lasciarci preoccupati e attoniti di fronte alla nostra inadeguatezza a vivere il futuro. Molto ci sarebbe da dire, forse per deformazione professionale mi colpisce comunque la scelta di Theodore di lasciarsi andare a una relazione “irrealistica?” che magari immagina priva di rischi – andrà diversamente da come spera – mentre lui nella vita regala emozioni umanissime attraverso il gesto antico della scrittura di lettere, file “a mano” che sembrano usciti da un passato cui molti non vogliono rinunciare.

Samantha: “Lo sai, io riesco a sentire la paura che hai dentro…
e vorrei poter fare qualcosa perché te ne liberassi
perché se lo facessi non ti sentiresti più così solo”.

Theodore: “Non so quello che voglio, non lo so mai.
Sono sempre confuso e…
lei ha ragione non faccio che ferire
e confondere chi mi stia intorno…
è possibile che… che sia davvero…
Catherine dice che non so gestire emozioni reali”.

In questo sito troverete una rassegna di alcune altre pellicole con protagonisti i ghostwriter:
Lei mi parla ancora, del 2021, regia di Pupi Avati
Una storia senza nome, del 2018, regia di Roberto Andò
The wife – Vivere nell’ombra, del 2017, regia di Bjorn Runge

Vuoi sapere di più sul ghostwriting? Naviga il mio sito www.iltuoghostwriter.it

Immagine d’apertura: Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) in una scena del film

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