Di recente ho incontrato alcuni potenziali narratori, persone alla ricerca di un ghostwriter in grado di scrivere la loro storia in forma di romanzo. Ho ascoltato con piacere l’esposizione del progetto di scrittura di ciascuno, poi ho risposto alle tante domande che mi rivolgevano e ora, per facilitare i contatti, ho deciso di fissare su carta alcune riflessioni sui principi da applicare alla ricerca di un partner di scrittura, uno scrittore fantasma.

La maggior parte delle persone che incontro applica criteri rigorosi nell’ambito della professione che prratica, ma per qualche strano motivo non immagina che anche lo scrittore fantasma possa adottare un metodo al processo “creativo” di scrivere un libro. Al riguardo mi sono sentita rivolgere le osservazioni più strampalate.

Allora voi scrittori non siete tutti “genio e sregolatezza”?
No! Coltiviamo il mal di schiena in ore e ore trascorse ingobbiti davanti al PC.

Va anche detto che, fin dal primo colloquio, i potenziali clienti apprezzano che io guidi il confronto affinché la visione e gli obiettivi del progetto comune tra narratore e ghostwriter possano essere chiariti. Tra le altre cose, svelare i passaggi e i tempi di questo speciale lavoro di scrittura darà conto di un fatto essenziale: un ghostwriter professionista è costoso, ma vale ogni centesimo che chiede. Solo uno scrittore fantasma esperto saprà come portare a termine un progetto così complesso come quello di tradurre una vita nelle pagine di un libro.

Il narratore ha bisogno che lo scrittore fantasma realizzi per lui un libro che lo rappresenti.

Una volta che le esigenze sono definite, io posso decidere se accettare o meno l’incarico, la scrittura di quella storia per quella persona. Dall’altra parte anche il narratore dovrebbe ponderare la scelta del ghostwriter valutando l’impressione avuta nel corso del colloquio conoscitivo e gli altri requisiti che costituiscono il curriculum di quello scrittore fantasma. Spesso però chi vuole scrivere un libro, forse preso dal fascino dell’operazione che sta per intraprendere, trascura di informarsi riguardo ad alcuni aspetti importanti.

Un ghostwriter deve essere uno scrittore professionista per poter esercitare la professione,
ma non è detto che uno scrittore professionista sia in grado di lavorare come ghostwriter.

Quali elementi sono da valutare per la scelta di un ghost writer? Qui di seguito provo a elencare i più importanti:

  • Il livello di competenza dello scrittore;
  • Il livello di esperienza dello scrittore, da quanto tempo è sulla piazza;
  • quanti anni ha (non è un mestiere per giovanissimi);
  • come si propone in rete: ha un sito/blog dove si racconta? Ha risposto a tutte le domande durante il primo incontro? È disponibile a un ulteriore incontro di approfondimento?
  • può fornire delle recensioni certificate (libri di cui ha la paternità, ovvero il nome in copertina, di cui è possibile leggere le recensioni su Amazon e su altri canali, interviste, audio, video etc.);
  • qual è il tempo di attesa per iniziare la collaborazione? Se il ghostwriter è quello giusto può valere la pena di aspettarlo anche un anno;
  • è un professionista con partita IVA?
  • il contratto che propone è chiaro e soprattutto dà la dovuta evidenza alla clausola di riservatezza?

Dopo avere risposto a tutte le domande, da una parte e dall’altra, c’è l’ultimo passaggio da superare e vale tanto per lo scrittore fantasma quanto per il potenziale cliente/narratore: cosa suggerisce il nostro senso sesto? Seguiamo ciò che ci dice l’istinto, o se preferite la pancia. Non lasciamo che la razionalità prevalga sulla nostra sensibilità che ci mette in guardia: forse con quella persona non potrà funzionare. Ascoltiamoci!

Se siamo incerti, prendiamo tempo e facciamo qualche domanda in più, soprattutto interroghiamo noi stessi e non sbaglieremo.

Per saperne di più comincia da qui:
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Foto credits Simona Bertogliatti

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