Di solito scrivo di cani, Tina in particolare, qualche volta di cervi, cavalli, arvicole… Questa volta di una banda di quattro gatti che ogni tanto danno sfogo al loro istinto predatorio, pur non dovendo soddisfare la fame. A farne le spese…
Quando un narratore mi propone di scrivere un libro, curioso su di lui anche attraverso i Social. I selfie, se ci sono, mi danno parecchie info riguardo la persona con cui avrò a che fare…
“Un cittadino… non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private…. la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così…”
Quest’anno i funghi sono comparsi in anticipo e in gran numero. Mi piacciono i funghi anche se non li conosco, o meglio riconosco con certezza solo i porcini e le mazze di tamburo…
Scrivere libri ispirati alla propria vita è un’avventura che richiede coraggio. Qui non chiudiamo gli scritti in un cassetto, vogliamo che le nostre storie vadano per il mondo a testa alta…
Perché scrivere di sé? Per soddisfare un intimo desiderio di fare ordine, per chiarire quale sia la propria identità, per fare un bilancio che dia senso all’ esistenza e da qui ripartire…
Siamo nati nella parte del mondo che nuota nell’abbondanza, ma non è certo che potremo continuare a vivere senza provare cos’è la fame, senza essere costretti a bussare…







