E di nuovo siamo all’ennesimo giro di boa del nuovo anno. Oltre a fare a tutti gli Auguri di prammatica, quest’anno tengo a ringraziare alcune persone in particolare: i miei narratori, gli uomini e le donne che negli anni mi hanno raccontato le storie che hanno vissuto, coloro che hanno deciso di mettermi a parte dei loro segreti, quelli che in toni contrastati hanno confessato con imbarazzo le buone azioni e, al contrario, si sono vantati di qualche malefatta, rivendicando orgogliosi e disperati il loro passato, che magari per qualcuno passato del tutto ancora non è.

Insieme abbiamo scritto storie bellissime, ancora ne scriveremo. Sarò sempre grata a tutti loro perché hanno arricchito la mia vita.

Magritte_ghostwriterGrazie anche alle persone di cui ho solo intravisto il profilo, gettando un’occhiata veloce nel loro vissuto. Ci sono stati incontri fugaci, altri scanditi su un ritmo più lento. Da ognuno di questi sconosciuti, donne e uomini che ho incontrato per pochi minuti, o per qualche ora soltanto, e poi lasciato andare per un motivo preciso, o senza una ragione, io ho preso qualcosa. Spero qualcosa di avere anche dato.

Scrivere libera energia, è la promessa di una nuova avventura. Alcune volte scrivere un romanzo autobiografico aiuta a riconoscere i propri limiti, a scansare un ostacolo in apparenza insormontabile, noi stessi, oppure ad accettare, magari con dispetto, l’idea che viviamo chiusi dentro una gabbia, una prigione, la cui porta è aperta. Forse scrivendo troveremo il coraggio di attraversarla e uscire?

Scrivere la propria storia significa anche lanciare un grido sperando che qualcuno ascolti e raccolga il messaggio, ma c’è molto di più.  Magari raccontando e scrivendo potremo scoprire l’immagine di noi che non riusciamo a decifrare dentro lo specchio. Forse il libro, arrivati all’ultima pagina, dove sta la parola Fine, ci svelerà la nostra vera identità.

Immagine in alto: Salvador Dalì, Coppia con le teste piene di nuvole,1936, Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen.
A lato: René Magritte, La reproduction interdite, 1937, olio su tela, 81 x 65,5 cm. Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen.

Un grande scrittore disse:
«Io sono due: quello che vive e quello che scrive,

e il primo vive solo perché l’altro scriva.
Senza il primo, il secondo non avrebbe materia;
senza il secondo, il primo non avrebbe scopo».
(Michele Mari)

Per più info sul ghostwriting naviga il sito. Se vai di fretta comincia da qui:

Chi è il ghostwriter? Come sceglie le storie da scrivere?

Scrivere l’autobiografia con “la giusta distanza”

Scrivere di sé Vs scrivere un romanzo autobiografico-1°parte

Scrivere di sé Vs scrivere un romanzo autobiografico-2°parte

E tu come la racconti la tua vita?

Scrivere per mestiere, con passione

I ricordi sono appesi a un filo

Scrivere un libro in due: io, ghostwriter, ascolto al tua voce

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