C’è molta confusione sotto il cielo e io cerco comunque l’occasione per un sorriso, anzi la pretendo dalle piccole cose che incontro nel quotidiano, da ognuna delle parole che scambio con chi sa immaginare quel che di buono forse verrà…
Una settimana fa, in una ventosissima giornata di sole di quelle che solo la Costa Azzurra sa regalare, mi sono imbattuta nel divino Leonardo DiCaprio, anche se nella versione d’inchiostro e cartone, e non ho resistito all’idea di fare una foto con lui…
«Siamo vittime di un incubo, di un’allucinazione… Non può essere che esista un posto di questo genere…». Sì, esisteva, era stato costruito. Dov’erano i muratori, dov’erano i falegnami, dov’erano gli elettricisti, dov’erano gli industriali che avevano fornito i materiali?…
A volte i vecchi mobili svelano i loro ricordi. Ho scoperto che il legno mormora innocui segreti, il cristallo mette in mostra pensieri trasparenti, le chiavi di ottone aprono cassetti custodi di reperti sconosciuti. Magari il comò e la specchiera…
Di solito scrivo di cani, Tina in particolare, qualche volta di cervi, cavalli, arvicole… Questa volta di una banda di quattro gatti che ogni tanto danno sfogo al loro istinto predatorio, pur non dovendo soddisfare la fame. A farne le spese…
“Un cittadino… non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private…. la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così…”
Quest’anno i funghi sono comparsi in anticipo e in gran numero. Mi piacciono i funghi anche se non li conosco, o meglio riconosco con certezza solo i porcini e le mazze di tamburo…