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Scritture&Scrittori

Professione Ghost Writer: chi è lo scrittore fantasma?

Scritture&Scrittori By Luglio 5, 2015 No Comments

Cattura-00.gif-webQuando a scrivere è un “fantasma”: intervista a Susanna De Ciechi. Di recente Ivano Mugnaini ha inaugurato una nuova sezione all’interno del suo blog “Dedalus”. La rubrica si chiama A TU PER TU ed è uno spazio aperto al dialogo in cui Mugnaini vuole dare evidenza a ciò che di vivo e vitale si muove nel microcosmo delle scritture attraverso una serie di interviste costruite per approfondire temi talvolta inusuali.
La mia attività, quella dello scrittore fantasma, uno scrittore su commissione che scrive soprattutto biografie magari romanzate, ha riscosso il suo interesse a tal punto che ne è scaturita una bellissima intervista che lo stesso Ivano Mugnaini introduce così: “Il ghostwriter, tra miti da sfatare, storie personali, confronti, presunti misteri e verità. In questa intervista schietta, rapida e sincera, Susanna De Ciechi ci parla dei suoi libri, passati e recenti, e della sua lunga attività nel settore, contribuendo a dare carne concreta, e la dignità del sudore e della professionalità, a questa figura di “fantasma”.”
Vi invito a leggere il testo integrale dell’intervista qui: https://ivanomugnainidedalus.wordpress.com/2015/07/02/quando-a-scrivere-e-un-fantasma-intervista-a-susanna-de-ciechi/

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Professione Ghost Writer: da leggere e rileggere

Scritture&Scrittori By Giugno 18, 2015 No Comments

dfw-e1331642339236-webÈ bellissimo l’articolo di Christian Raimo che parla del futuro della letteratura e, prendendo in causa la scrittura autobiografica, consiglia letture che ispirano visioni diverse e nuovi possibili percorsi – http://bit.ly/1MNRqLl . È uno di quei pezzi da leggere e rileggere, in grado di suggerire spunti di riflessione inediti, almeno per me. Nell’immediato mi piace condividere subito Raimo quando cita David Foster Wallace che, ancora nel 1993, scriveva in un saggio intitolato “E unibus pluram”: “Il mondo postmoderno, in quanto mondo postindustriale e governato dai media, ha invertito una delle grandi funzioni storiche della letteratura, quella di fornire dati su culture e persone lontane. Per il lettore di oggi questa funzione di ‘presentazione’ della letteratura si è rovesciata, dato che l’intero villaggio globale oggi viene presentato come familiare, e immediatamente accessibile per via elettronica: satelliti, microonde, gli intrepidi antropologi dei documentari della PBS, i coristi zulù di Paul Simon. È quasi come se avessimo bisogno degli scrittori per ripristinare l’ineluttabile.” Christian Raimo poi puntualizza: “Per la nostra generazione, il mondo intero sembra presentarsi come “familiare”, ma dato che questa è ovviamente un’illusione per quel che riguarda tutti gli aspetti più importanti degli individui, forse il compito di ogni forma di letteratura “realistica” è l’opposto di quello che era un tempo: non più rendere familiare ciò che è strano ma rendere di nuovo strano ciò che è familiare.”
Non posso fare a meno di legare questo pensiero con il mio lavoro. Infatti, quanto detto vale per chiunque desideri lavorare sulla storia della propria vita. Dunque proviamo a guardare con occhi nuovi e da punti di vista diversi quello che ci è consueto, nel presente come nel passato. Uno sguardo “pulito” ci permetterà, forse, di cogliere e riconoscere quel che noi siamo davvero e, chi ne avrà la voglia, potrà provare a raccontarlo.

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Professione Ghost Writer: biblioteche itineranti

Scritture&Scrittori By Giugno 8, 2015 No Comments

SA_Servizi_Bibliobus.jpg-webDella biblioteca comunale itinerante di Nizza mi ha parlato Renato Tormenta e in seguito Elena Mapelli ha solleticato la mia curiosità rispetto alle soluzioni presenti sul nostro territorio. Così ho scoperto il bibliobus, un furgone itinerante su cui è allestita una vera e propria biblioteca, che i maggiori comuni italiani mettono a disposizione dei quartieri carenti di biblioteche. Il servizio è gratuito, accessibile anche ai disabili e permette agli utenti di prendere in prestito libri e restituirli grazie ad una fascia oraria dettagliata che organizza il passaggio e le fermate del bus. La capienza di questa biblioteca itinerante è di circa 2000 volumi scelti tra i classici e le novità letterarie del momento, sia di saggistica sia di narrativa. Si tratta di una bellissima iniziativa che, in alcuni casi, raggiunge anche case di riposo, ospedali e centri giovanili. Per quanto riguarda il Bibliobus di Milano, per esempio, con un documento di identità e il domicilio in Italia puoi richiedere la tessera di iscrizione, gratuita e valida sul Bibliobus come in tutte le altre biblioteche del Sistema. La durata del prestito dei libri è di 30 giorni. Se l’opera che cerchi non è disponibile, puoi prenotarla e ti sarà recapitata con il giro successivo.

 

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Professione Ghost Writer: se l’intruso è il libro

Scritture&Scrittori By Giugno 4, 2015 No Comments

20150602_163719.jpg-webIn Italia si legge sempre meno. Secondo dati Istat riferiti al 2013-2014, quasi una famiglia su dieci non ha libri in casa. Nel corso di questi due anni, i lettori di libri sono scesi dal 43% al 41,4% ma è nel Mezzogiorno che la lettura è meno diffusa. A leggere è soprattutto la popolazione femminile a partire dai sei anni di età, con una percentuale del 48%, contro il 35% di quella maschile. Nel 2012, oltre 26 milioni di persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2011, la quota di lettori di libri rimane sostanzialmente stabile (46%). In Italia si legge sempre meno questo è noto, l’ultima indagine Istat riferita al periodo 2013-2014, fornisce dati sconfortanti: quasi una famiglia su dieci non ha libri in casa. Le donne leggono più degli uomini: nel corso dell’anno ha letto almeno un libro il 51,9% della popolazione femminile rispetto al 39,7% di quella maschile. La differenza di comportamento fra i generi comincia a manifestarsi già a partire dagli 11 anni e tende a ridursi solo dopo i 75. La fascia di età nella quale si legge in assoluto di più è quella tra gli 11 e i 14 anni (60,8%). Avere genitori lettori incoraggia la lettura: leggono libri il 77,4% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 39,7% di quelli i cui genitori non leggono, però va da sé che i “genitori lettori” nel nostro Paese sono pochi, delle rarità. Nel Nord e nel Centro del Paese legge oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (52,2%). Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori scende al 34,2%, seppur con un lieve aumento rispetto al 2011. Mentre nei comuni centro dell’area metropolitana la quota di lettori è pari al 53,3%, in quelli con meno di 2.000 abitanti scende al 41,5%. In Italia, anche chi legge, legge poco: tra i lettori il 46% ha letto al massimo tre libri in 12 mesi, mentre i “lettori forti”, con 12 o più libri letti nello stesso lasso di tempo, sono soltanto il 14,5% del totale. Una famiglia su dieci (10,2%) non possiede alcun libro in casa, il 63,6% ne ha al massimo 100. Per costoro un libro in casa, magari ricevuto in regalo, forse rappresenta un oggetto inutile, senz’altro è un intruso. S’invertirà mai la tendenza? Le iniziative in atto per favorire la lettura non sembrano efficaci Occorre pensare nuove soluzioni, ma quali? Difficile trovare nuove risposte.

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Professione ghost writer: da L’amaca di Serra

Scritture&Scrittori By Maggio 18, 2015 No Comments

serra-16-maggio--web“VIVA l’innovazione, il libro elettronico, il print on demand (si stampano solo le copie acquistate e si evitano le valanghe di resi), il fecondo rapporto tra nuove tecnologie e cultura. Ma mette un brivido sentire (intervistato su Radiorai) non so quale boss di Amazon sentenziare che in un futuro prossimo «a decidere quali libri stampare e quali no saranno le community dei lettori, non gli editori». In apparenza è un allargamento “democratico” delle decisioni, un colpo all’elitarismo intellettuale. In sostanza, è il definitivo asservimento della cultura ai gusti di (presunte) maggioranze, e fa venire in mente l’aforisma di Marcello Marchesi sulla società di massa: «mangiate merda, miliardi di mosche non possono avere torto». La dittatura del mercato incarna il sogno del signor Amazon ma anche l’incubo delle minoranze, dei curiosi, degli irrequieti, o più semplicemente dei veri innovatori (che faranno le fortune future anche di Amazon). Il rischio intellettuale non è vidimabile da una serie di “mi piace”. L’attuale, imperfettissimo sistema editoriale va da scemenzuole di successo come le Sfumature di grigio a splendidi e sparuti libri di poesia, con tutta la gamma intermedia. Mi chiedo quale “community” sarebbe in grado di scegliere, e di sbagliare, con tanta libertà e con tanta varietà. Il conformismo è la via più rapida, feroce ed efficace per distruggere pensiero e poesia. Per saperlo bisognerebbe — per esempio — leggere Álvaro Mutis. Ma la “community” di riferimento del signor Amazon terrebbe in catalogo Álvaro Mutis?” Da La Repubblica del 16/05/2015

Capisco il ragionamento di Serra, ma non concordo. Penso che ognuno potrà trovare il proprio spazio attraverso percorsi nuovi e diversi. L’editoria si sta trasformando, il settore sta attraversando una vera e propria rivoluzione. Quando l’orizzonte tornerà a schiarirsi e il polverone decanterà, scopriremo che qualche nuovo alberello è spuntato tra le macerie. Penso anche che nulla vieti agli estimatori della poesia, di Álvaro Mutis o di chicchessia, di costituire la propria comunità. La vera sfida, forse, sta nell’indirizzare i giovani a essere curiosi fuori dagli schemi. E questo dovrebbe essere uno dei compiti della scuola.

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Professione ghost writer: cos’è la non fiction

Scritture&Scrittori By Maggio 13, 2015 No Comments

fotohomepage3-per-fb-webCos’è la non fiction? Forse tutto ciò che non rientra nella definizione di romanzo fino a intendere anche ciò che è privo di trama? Andrea Bolzonella osserva come in tale definizione rientrino una quantità di opere differenti tra loro e di genere molto diverso – vedi http://www.sulromanzo.it/blog/che-cos-e-la-non-fiction di cui consiglio la lettura. L’articolo si conclude con un invito, infatti, Bolzonella suggerisce: “chiedetevi cosa vi trasmette la parola non-fiction, che idea ne avete; chiedetevi se il confine tra finzione letteraria e realtà oggettiva è chiaro e definito; domandatevi cosa rappresentano per voi concetti come “trama”, “personaggi”, “storia vera”. I libri che scrivo narrano le storie vere di altri e rientrano di diritto nel genere non fiction. Per me, che in qualità di ghost writer li condivido con i miei narratori, ovvero con le persone che mi raccontano le storie che scrivo, sono sempre frutto di grande emozione, l’occasione di imparare cose nuove, di acquisire amicizie inaspettate e preziose. Il modo per entrare in mondi diversi dal mio attraverso percorsi che allargano i miei orizzonti. Le storie vere e straordinarie di persone comuni, uomini e donne in cui possiamo riconoscerci, si snodano sul filo di trame che a volte rischiano di parere perfino inverosimili eppure sono autentiche come autentici sono i personaggi, pieni di limiti e ambiguità, talvolta negativi, magari antipatici, turbolenti così come li percepisco nel modo in cui mi rendono partecipe della loro storia. Qual è il limite tra finzione letteraria e realtà oggettiva? Per me esattamente quello indicato da Gabriel Garcia Marquez: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda per raccontarla”.

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Libri&musica: colonna sonora di #ioleggoperché

Scritture&Scrittori By Aprile 19, 2015 No Comments

ImmagineBersani-ok-webSamuele Bersani ha composto e interpretato con Pacifico la canzone “Le storie che non conosci”, la colonna sonora di #ioleggoperché, il progetto nazionale di promozione del libro e della lettura organizzato dall’AIE. “Una storia che non conosci non è mai di seconda mano / è come un viaggio improvvisato a chilometraggio illimitato / una storia in cui tu ti specchi con i tuoi occhi da marziano / e’ come una lanterna magica che non si ferma”, cita il testo chimerico: è la storia di un libro che attraverso la sua vita racconta i mari dell’immaginazione. È un corpo di carta che assorbe un tempo indeterminato e l’esperienza dei vissuti umani. Un libro che racconta una storia sempre nuova per chi lo scopre. Ad accompagnare l’uscita di “Le storie che non conosci”, un video firmato da AreaVideo. Si tratta di un vero e proprio slogan per tutta la campagna di promozione del progetto, che gli artisti hanno realizzato a titolo gratuito. “Le storie che non conosci non sono mai di seconda mano” è la frase-ritornello che nel finale chiude la canzone, cantata da Francesco Guccini: il grande omaggio di uno straordinario cantautore, che ha deciso di tornare eccezionalmente a cantare solo “per amore dei libri”. Dal 10 aprile la canzone è scaricabile su tutti gli store digitali: il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza alla Fondazione LIA www.fondazionelia.org per finanziare laboratori di lettura per bambini non vedenti e ipovedenti a Bologna.

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