Un’amica mi manda il disegno della sua bambina. Il conflitto è un argomento che gira anche tra i banchi delle elementari. I piccoli tornano a casa, fanno merenda, guardano i cartoni in televisione e a qualcuno capita di sbirciare un notiziario…
Sembra un film la cui trama sia stata disegnata da un pazzo: la gente muore per le bombe, o per la paura, nei bunker e nelle metropolitane. Da un lato ci sono le armi dall’altro parole su parole, come fermare il vento con le mani…
Giocare di nuovo a biliardo. Una sera la settimana, la luce sul panno verde, un abbozzo di prato ben rasato, gli ometti d’avorio, la stecca che diventa carne del mio braccio, la spinta, una traiettoria perfetta e imprevedibile. Camminare, camminare…
Ecco, siamo di nuovo qui alla svolta di settembre, il mese che per me, e per molti, rappresenta il vero giro di boa dell’anno, il fotogramma d’avvio di nuovi progetti fin qui rimandati in attesa del tempo giusto per partire: settembre, appunto!
Parecchi tra i miei amici e i miei conoscenti sono dubbiosi rispetto l’idea di far vaccinare figli e nipoti. Non sono no-vax, anzi sono tutti vaccinati e molti di loro sono perfino favorevoli a rendere obbligatoria la vaccinazione per gli adulti, ma…
Ce la sentiamo di stare a volto scoperto in mezzo alla gente, all’aperto, s’intende, o di cenare nella sala di un ristorante, sia pure garantiti dai tavoli posti a debita distanza, o di ficcarci in un centro commerciale per farci tentare dai saldi…
Arrivano il sole e i vaccini e Milano si stiracchia, i negozi e i locali srotolano le cler e lucidano le vetrine, c’è più gente nelle strade mentre il naviglio si popola di anatrine e, notizia di ieri, perfino di un capriolo finito a fare il bagno…