Prendo spunto da un testo di Edoardo Zuccato, “Serve “sembrare scrittori” per esserlo?” uscito su l’Indiscreto, e faccio un passo di lato per un’ulteriore riflessione sulla dilagante voglia di scrivere di sé…
Lo schwa è un segno grafico che possiamo adottare al posto del plurale maschile indifferenziato per rivolgerci a una moltitudine di persone differenti: donne, uomini, appartenenti alla comunità LGBTQ+….
Non è mai facile parlare della violenza domestica, raccontare la cattiveria fine a se stessa, soprattutto quando a subirla sono i bambini che spesso faticano perfino a riconoscerla come tale e arrivano…
Per guardare il mondo negli occhi ho bisogno delle lenti a contatto e degli occhiali, da sempre leggo, meglio se in corpo 14, e scrivo per mestiere, infatti sono una ghostwriter. Dove trovo libri adatti ai ciecati come me?
Guardiamo l’America, nel bene e nel male, e prendiamo atto dell’enormità della nostra inconsistenza: qui non c’è nessuno che abbia il coraggio di provare a scrivere una Storia diversa…
Le autobiografie non sono per tutti, ma questa è speciale perché rappresenta una guida alla scrittura di Roth che si racconta attraverso i fatti, ma non si limita a questo, dà loro un significato,..
Mi ricordo la nostra vita di prima, le strette di mano e i sorrisi, i baci e gli abbracci e uscire senza motivo, e senza angoscia, o per andare incontro agli amici, anche quelli fuori confine…